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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Crea scompiglio in ospedale e tenta di togliere l'arma dalla fondina di un agente

In arresto Rosolino Scorrano, 31enne del posto. Giunto nel pronto soccorso, avrebbe preteso cure, dopo una zuffa, minacciando infermieri e medici di rompere tutto. Giunti i poliziotti per calmarlo, si è arrivati alla colluttazione. Sentito il pm di turno è stato destinato ai domiciliari in attesa di processo

GALLIPOLI – Già una denuncia pendente, ieri sera s’è fatto direttamente ammanettare, dopo aver provocato scompiglio nel pronto soccorso dell’ospedale “Sacro Cuore” di Gallipoli. L’ultima cosa che davvero avrebbero desiderato gli operatori di un nosocomio di una città a vocazione turistica, che in questi giorni, come sempre avviene ad agosto, ha quadruplicato la popolazione e si trovano quindi a gestire carichi di lavoro massicci, è proprio qualcuno che dia in escandescenza, generando ansia anche negli altri pazienti in attesa.

Nei guai è finito Rosolino Scorrano, 31enne del posto, già noto. Ad ammanettarlo gli agenti di polizia del commissariato locale, che intorno alle 19,30 di ieri sera, sono intervenuti su richiesta del personale del pronto soccorso. Stando alla segnalazione, era pocanzi entrato un uomo in preda ad un forte accesso d’ira, che, con toni minacciosi, pretendeva da infermieri e medici del reparto di essere medicato, altrimenti “distruggo tutto”.

Gli agenti di una volante hanno raggiunto l’uomo in una stanza del presidio sanitario. Pare che al loro arrivo, stesse ancora rivolgendo ingiurie e minacce al personale. Gli agenti avrebbero cercato invano di ricondurlo a più miti consigli, tentando di fargli capire che vi erano criteri e procedure da rispettare. Tutto inutile. Scorrano, infatti, si sarebbe rivolto con toni rabbiosi anche verso i poliziotti. Invitato a seguirli presso gli uffici del commissariato, piuttosto si sarebbe scagliato contro uno di loro, cercando d’impossessarsi della pistola d’ordinanza. N’è nata una breve, quanto accesa colluttazione, dopo la quale è stato bloccato, ammanettato e condotto in ufficio.

Esposti i fatti al pm di turno, Giuseppe Capoccia, gli agenti diretti dal vicequestore aggiunto Emilio Pellerano, l’hanno sottoposto ai domiciliari, in vista del giudizio con rito direttissimo.

Il 31enne, tra l’altro, non sarebbe nuovo a episodi simili, e sempre in ospedale: ben due a luglio, quelli di cui ha contezza la polizia. Ieri sera l’uomo si era recato nel pronto soccorso dopo aver avuto poco prima una rissa per futili motivi con un’altra persona, che in seguito ha sporto querela.   Ora deve rispondere di lesioni personali, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.  

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