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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il Silb: "Discoteche, problema diffuso". E Barba ribadisce: "Via il sindaco"

In seguito alla notizia relativa alla bufera giudiziaria che ha travolto in queste ore l'amministrazione comunale di Gallipoli, Pasca segnala tutti gli esposti inviati in passato. E intanto Barba coglie la palla al balzo per ribadire la sua contrarietà a un "Errico bis"

GALLIPOLI - In seguito alla notizia relativa alla bufera giudiziaria che ha travolto in queste ore l’amministrazione comunale di Gallipoli, a poche settimane dall’avvio della stagione estiva, interviene il presidente del Sindacato italiano locali da ballo e di Ena, Maurizio Pasca, in questi giorni a Macao, in Asia,  in occasione di un evento-confronto sulle tematiche relative all’evoluzione del consumo di bevande alcoliche nei locali.

“Da tempo il Silb denuncia situazioni di  abusivismo in tutta Italia e a Gallipoli, divenuta meta d’eccezione del turismo giovane e non solo. Il lavoro dei carabinieri, cui va il mio plauso - dice -, conferma l’attenzione nei confronti di certe problematiche e soprattutto dà seguito ai nostri numerosi esposti”.

“Trovandomi all’estero, per portare il know how e la grande esperienza imprenditoriale italiana nel mondo del divertimento, non so quale sia lo stabilimento balneare di cui si parla nell’inchiesta che ha prodotto avvisi di garanzia in queste ore ma posso dire con certezza che non è l’unico a non essere a posto, ce ne sono degli altri. Molti altri”. Pasca, imprenditore più volte fatto oggetto di atti intimidatori, ha più volte segnalato l’organizzazione di feste in tutto e per tutto simili a quelle che si svolgono nelle discoteche a norma, all’interno di stabilimenti balneari, masserie, hotel, pub e residenze private. 

“Ho personalmente inoltrato segnalazioni al prefetto di Lecce, alle forze dell’ordine e alle autorità competenti. Quanto scoperto a Gallipoli è solo la punta di un iceberg di un fenomeno ben più grande e preoccupante, segnalato in almeno cinque esposti due anni fa. Auspico pertanto che gli investigatori vadano avanti nella loro attività portando alla luce ciò che ancora rimane sommerso. Il tutto a sostegno di un divertimento sano e di un’economia legale che pure esistono e vanno protetti e incentivati”.

Sul caso interviene anche il senatore Vincenzo Barba. “Noi che siamo garantisti da sempre – dice, non entreremo certo nel merito delle questioni e lasceremo che le iniziative della magistratura – nella quale abbiamo sempre riposto massima fiducia – facciano il loro corso. Ciò però non significa sottovalutare la grande preoccupazione che ci anima come cittadini, poiché le notizie circostanziate che trapelano gettano un fascio di luce negativa sull’intera città, che avrebbe bisogno di ben altra pubblicità rispetto a quella che la Giunta Errico le sta regalando in queste settimane, e ne deturpano l’immagine”.

“Ovvio a questo punto che la malsana idea di Errico di accanirsi sulle sorti di un’amministrazione che nata male sta finendo peggio – prosegue -, rischia di apparire soltanto come una smodata e incontrollabile voglia di poltrona che mal si concilia con la necessita di trasparenza che occorre in questa fase affinché si faccia chiarezza sui reati che sono addebitati al governo di città.”

“Invitiamo quindi il sindaco, o ex ormai, a smetterla di intestardirsi in questa cocciuta iniziativa di voler bissare il suo mandato; si faccia da parte insieme alla sua squadra e lasci che tutto possa apparire più chiaro. Evitiamo questa guerra di potere finalizzata solo a scaldare la sedia di primo cittadino, cosa che comporta conseguenza nefaste per tutta la città”. 2Le condizioni per un Errico bis – prosegue - non c’erano prima e a maggior ragione non ci sono ora; né con l’avallo delle segreterie provinciali dei partiti né senza”.

“Segua un consiglio, allora, l’ex sindaco da parte di chi ha un po’ di esperienza in più: “chiuda l’osteria, prenda i tarallucci e il vino, cambi location e vada via.” “C’è poco da scherzare, ormai. Questa città – conclude - merita trasparenza e questa giunta non è più in grado di garantirla. Ormai non c’è un solo minuto da perdere se vogliamo, come tutti diciamo di volere, il bene comune.

Per Mauro Maggio, responsabile provinciale degli enti locali del Pd, “le notizie apparse sulla stampa in data odierna, relative ad indagini serie ed importanti da parte della Procura della Repubblica, che vedono protagonisti alcuni amministratori del Comune di Gallipoli, offrono scenari nuovi ed impongono nuove e più accurate riflessioni, in merito alle dimissioni del sindaco Errico”.

“Alla luce di tutto ciò, la situazione di crisi amministrativa, ed i suoi eventuali sviluppi, necessita di essere affrontata in sinergia con la Segreteria Provinciale. La vittoria di Errico alle ultime elezioni fu il frutto di un accordo del Pd con l’Udc ed altre forze che si riconobbero nel centrosinistra”.

“Se quell’alleanza, scelta dai cittadini e legittimata dal voto, dovesse venire meno, verrebbe meno anche la ragione della presenza del Pd. I tentativi sussurrati di azioni di allargamento a pezzi di centrodestra – prosegue - rappresentano soltanto operazioni di chiaro stampo trasformistico, del tutto avulse alla nostra cultura ed alla nostra etica”.

“Se si rompe l’alleanza che diede vita alla vittoria di Errico – conclude - si deve tornare a votare ed il Pd è già al lavoro per una grandiosa opera di rinnovamento che inizierà subito dopo le elezioni regionali.

Per l'associazione Gallipoli 2012, lo scambio di accuse, che in queste ore stanno rivolgendosi le componenti della ex maggioranza, non può passare inosservato. Da una parte i consiglieri Udc che accusano l'amministrazione Errico di "aver lasciato spazio a gruppi e gruppetti di potere affaccendati a rispettare impegni personali, tornaconti di bottega ed interessi privati". L'accusa per "singoli assessori che, in combutta con singoli consiglieri, fanno capo a studi professionali per definire piani, incarichi e programmi". Il Presidente del Consiglio Comunale accusato di "confondere il suo ruolo istituzionale con quello di assessore ai lavori pubblici". Ed ancora il sospetto che "la vittoria del 2012 fosse un disegno previsto e preordinato, affinché un gruppo trasversale, affamato di potere, potesse garantirsi eterna sopravvivenza e galleggiare, in caso di emergenza, sempre e comunque, a qualsiasi costo."

Dall'altra il sindaco che, a loro dire, lancerebbe messaggi criptici ed allusivi contro "qualche consigliere dissidente che dovrebbe spiegare le nobili ragioni che hanno portato a voltare le spalle a quest’amministrazione." Nel mezzo quei consiglieri e quelle forze politiche che si appresterebbero, contro gli elettori, la logica ed il buongusto, a prestare soccorso all'amministrazione.

Per l'associazione, "le accuse che emergono all'interno della coalizione, che ha "vinto" le elezioni amministrative del 2012 contro quel centrodestra oggi pronto (pare, in parte) a sostenere la maggioranza, rafforzano la convinzione della correttezza della nostra scelta di aver voluto essere alternativi agli uni ed agli altri perchè tra i due schieramenti forse non è mai esistita una vera differenza".

"Ma al punto in cui siamo - aggiungono rivolgiamo l'ennesimo appello a quei consiglieri di tutti gli schieramenti  che, in un sussulto di ragionevolezza, vogliono porre fine a questa disgraziata esperienza amministrativa per aprirne una nuova fondata sul dialogo tra le forze politiche e su progetti “veri” in favore della Città. È giunto il momento di dire basta, troppi danni sono stati fatti, e tornare a chiedere ai cittadini una nuova e più consapevole legittimazione. È finita, #tuttiacasa". 

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