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Gallipoli: Barba lascia davvero o torna alla guida?

Venerdì scorso le dimissioni. E' solo una presa di posizione dettata dalla rabbia, dovuta anche ai recenti risvolti policiti, oppure è una scelta definitiva?

La quiete dopo la tempesta politica in casa Gallipoli calcio; la domenica post-dimissioni del presidente Vincenzo Barba è trascorsa senza particolari scossoni. Il petroliere-senatore, dopo la sfiducia subita a Palazzo di Città con il colpo mancino tiratogli dai cinque consiglieri della sua maggioranza, nella serata di venerdì, ha rassegnato le proprie dimissioni anche dalla guida della società jonica.

Rimane un enigma insoluto l'ipotesi se la presa di posizione assunta dal vulcanico Barba sia definitiva o semplicemente una rabbiosa intenzione frutto della frustrazione politica accumulata, destinata a rientrare nei prossimi giorni. L'ultimatum è stato formulato e annunciato; e in riva allo Jonio tifosi e appassionati temono che il giocattolo Gallipoli, costruito con passione e professionalità, e rivelatosi un modello di gestione per piccole realtà calcistiche si stia per rompere; a monte ricostruire o quantomeno, ritrovare le motivazioni che abbiano indotto Barba ad un gesto così estremo possono avere natura composita; per cifre squisitamente numeriche si può rintracciare un dato che il patron Barba ha sempre evidenziato, ossia lo scarso entusiasmo dimostrato dalla piazza gallipolina nel primo storico campionato di C-1.

Analizzando le tabelle finali che decifrano la media degli spettatori sui 18 campi del girone B, si evince che il pubblico gallipolino non ha eccessivamente affollato le obsolete tribune dell' "Antonio Bianco", tutt'altro; in questa speciale graduatoria la media delle presenze si attesta sulle 1 367 unità a match con un incasso che si inchioda sugli 11 mila e 467 euro; peggio hanno fatto solamente la Ternana e la minuscola Repubblica di San Marino.

Cifre minime che per una società ambiziosa come quella capeggiata dal petroliere Vincenzo Barba non possono assolutamente sostenere il progetto della serie B e il patron barba, con questo gesto estremo, lo ha fatto intendere in maniera roboante. Con un inevitabile effetto domino la decisione del presidente si ripercuote come una spada di Damocle anche sui movimenti di calcio-mercato, avviati dal ds Danilo Pagni. Primo nodo da sciogliere il sostituto del dimissionario Gaetano Auteri; la rosa dei nomi dalla quale attingere comprende eccellenti candidature; Raffaele Novelli, Vincenzo Patania e Franco Dellisanti. Sul fronte degli acquisti rimangono in piedi le trattative per portare nel Salento i tre giovani della primavera del palermo; i difensori, 20enni, Nicola Ficano e Valerio Genesio ed il centrocampista Noel Casisa. Per ora però incombe l'intricata questione Vincenzo Barba.

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