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Gallipoli: al Comune decreto ingiuntivo di 100mila euro

Il concerto di Pelù a Capodanno 2007 era a costo zero per l'amministrazione. La prima fattura rispedita al mittente e la società Delta torna alla carica. Il Comune impugna l'ingiunzione del Tribunale

A due anni di distanza il concreto di Piero Pelù in piazza Tellini a Gallipoli per il Capodanno 2007, fa ancora parlare di sé. Non certo per volontà del rocker fiorentino impegnato nella promozione del suo nuovo album "Fenomeni" lanciato nella scorsa primavera. In riva allo Ionio di fenomenale c'è solo una nuova richiesta di pagamento, a carico del Comune di Gallipoli, delle spese e degli oneri accessori che si aggirano intorno ai 100 mila euro. Dopo la prima richiesta, corredata da apposita fattura, giunta diversi mesi addietro a Palazzo di città da parte della società Delta Concerti srl (che aveva organizzato la manifestazione) per il pagamento del concerto, e prontamente rispedita al mittente dall'Ente comunale con tanto di motivazioni addotte, ecco la nuova batosta. E' il 29 agosto scorso quando al protocollo del Comune arriva un decreto ingiuntivo del Tribunale civile al quale la società si era rivolta (con apposito ricorso) tramite il proprio legale, l'avvocato Pasquale Merola, che in buona sostanza impone all'amministrazione pubblica di versare alla società Delta la somma precisa di 99.780,00 euro, oltre al conferimento degli interessi e delle spese di procedura.

Il Comune di Gallipoli ovviamente non ha battuto ciglio, facendo leva sempre sulle motivazioni che già con la prima istanza erano state illustrate: "Il concerto di Pelù non prevedeva nessun onere a carico del Comune al di là di una richiesta di concessione di spazi pubblicitari gratuiti in città mai esercitata dalla stessa società. E che l'amministrazione è sempre disposta a concedere …". Da qui l'opposizione-impugnazione del decreto ingiuntivo tramite l'Avvocatura comunale retta dal legale Francesca Traldi che porterà avanti la tesi difensiva del Comune. Rileggendo le carte relativi agli accordi del dicembre 2006, e formalizzati tra l'altro con una apposita delibera di Giunta dell'allora amministrazione Barba, si evince che in teoria quell'evento non avrebbe dovuto gravare per nulla sulle casse comunali. Per il Comune si trattava infatti di concedere le relative autorizzazioni e il patrocinio gratuito, oltre a dare seguito, nell'estate 2007, ad un accordo previsto nel contratto che consentiva alla stessa società, con sede legale a Bari, di installare dodici totem pubblicitari per il periodo di luglio e agosto su Corso Roma e dintorni. D'altro canto la stessa delibera approvata il 30 dicembre 2006, in premessa, condizionava il rilascio delle autorizzazioni alla circostanza che: "la ditta si dichiara disponibile ad accollarsi non soltanto il costo totale dell'evento, comprensivo delle spese per l'organizzazione e l'allestimento dello stesso, dei diritti Siae, dell'allaccio e del consumo di energia elettrica, dei diritti relativi alla convocazione della Commissione Pubblico Spettacolo, ma anche quelli relativi alla stipula di un'assicurazione, per un massimale adeguato, al fine di garantire l'Ente da possibili responsabilità dirette ed indirette".

Accordo del quale il legale rappresentante della società organizzatrice del concerto di Pelù (l'artista è bene ribadirlo anche questa volta non ha alcun coinvolgimento diretto in questa storia) sembra non aver tenuto conto nell'ambito della sua richiesta di pagamento inoltrata agli uffici di Palazzo Balsamo. Tranne che non siano intercorsi altri accordi successivi, ma evidentemente mai formalizzati, visto che di altre carte sulla vicenda a Palazzo Balsamo sembra non esserci traccia. Tant'è che il Comune non ha avuto remore a rispedire al mittente la prima fattura e la prima richiesta economica di quasi centomila euro. La Delta Concerti, secondo la delibera in questione, aveva infatti avanzato la proposta di organizzare "a proprie spese, il concerto per il 1° gennaio 2007 del cantante Piero Pelù". Atto della Giunta che come controproposta impegnava il Comune solo a fare fede alla richiesta di "concessione, a titolo gratuito, di spazi pubblicitari comunali, nelle vie e nelle piazze particolarmente interessate da traffico veicolare, specificatamente Piazza Tellini e Corso Roma, con le relative strade adiacenti, per l'installazione di totem e/o stendardi pubblicitari da cedere a pagamento per il periodo estivo compreso dal 1/07/07 al 31/08/07". Proposta per altro accettata dall'allora sindaco Barba e dall'apparato tecnico del Comune, ma parzialmente, visto che alla fine furono concesse solo dodici postazioni utili ai fini pubblicitari e senza la possibilità della prima ora di derogare all'applicazione della tassa sulla pubblicità e sulla pubblica affissione. Un diritto che la stessa ditta, in seguito forse anche alla caduta dell'amministrazione comunale prima di quella stagione estiva, non ha mai vantato. Presentando invece il conto con tanto di decreto ingiuntivo e che ora solo i giudici amministrativi potranno valutare se esigibile o meno.

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