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Sabato, 20 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Edificio con otto appartamenti: ordinata demolizione, quattro i denunciati

Annullati dall'Ufficio Urbanistica del Comune di Gallipoli i titoli edilizi per una palazzina all'angolo tra via Brindisi e via Ugento. Indagini e accertamenti avviati dopo un esposto-denuncia

GALLIPOLI – Quattro persone sono state denunciate dai carabinieri della compagnia di Gallipoli per abusivismo edilizio, falsità ideologica e atto falso. In concorso tra loro, i quattro avrebbero prodotto una documentazione falsa agli uffici competenti per poi realizzare una palazzina di ben quattro piani, con due appartamenti per ciascun piano in via Brindisi, all'angolo con via Ugento, nei pressi di lungomare Galilei.

I militari del nucleo operativo hanno accertato la falsità degli atti e, dopo le indagini, le autorità competenti hanno disposto la revoca delle autorizzazioni, per mancanza dei presupposti di legge, e la conseguente demolizione dell’immobile con ordinanza del 27 marzo scorso a firma del dirigente del settore Urbanistica-Edilizia.

I denunciati sono R.D.R. di 58 anni, A.D.R. di 72anni – ex proprietari - e G. D. M. di 72 anni, amministratore unico della società costruttrice, e L.D.M. di 39. Le attività di indagine e accertamento sono partite sulla base di un esposto-denuncia, cui ha fatto seguito, nel gennaio scorso una ordinanza di sospensione dei lavori. 

Dopo le controdeduzioni delle parti interessate, i nuovi e i vecchi proprietari, il dirigente del Comune ha disposto l'annullamento immediato di tre titoli edilizi: il primo è quello relativo alla segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per la costruzione di un nuovo immobile previa demolizione del preesistente; il secondo riguarda la Scia per il ricomputo delle volumetrie al fine di ricavare ulteriore appartamento al quarto piano; il terzo concerneva la modifica dei prospetti senza alterazione delle volumetrie. L'ordinanza di demolizione impone un termine di tre mesi per la demolizione o il ripristino dello stato dei luoghi, decorso il quale l'area interessata diventa patrimonio comunale.

Contro il provvedimento dirigenziale, come per qualsiasi atto amministrativo, è consentito il ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica oppure il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120. 

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