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Sabato, 20 Aprile 2024
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Barba striglia le istituzioni: "Gallipoli sempre solo"

"Finiti i festeggiamenti, finita l'euforia, finiti i ritrovi per brindare al traguardo raggiunto, spariscono tutti, tutti coloro che economicamente e socialmente potrebbero e dovrebbero dare una mano"

Gallipoli, B come Barba. E poi? B come basta. Nel senso che ci sarebbe soltanto lui, Vincenzo Barba, a tenere in mano le sorti di una compagine che ha coronato un sogno. Ma adesso che è arrivata l'estate… "Stessa spiaggia stesso mare", sbotta il presidente. Che nella vittoria si sente, per paradosso, più solo che mai. E che adesso lancia strali e fulmini. "Ogni anno al termine del campionato di calcio si verificano sempre e soltanto i soliti avvenimenti - dice, ebbro di amarezza -, le solite questioni, le ormai stancanti e stanchevoli vicende. Come si dice: ‘Finita la festa, gabbato lo Santo…'"

Ovvero. "Finiti i festeggiamenti, finita l'euforia, finiti i ritrovi per brindare al traguardo raggiunto, spariscono tutti, tutti coloro che economicamente e socialmente potrebbero e dovrebbero dare una mano per proseguire in questa avventura che, come ho avuto modo di ripetere sempre in questi anni, non è soltanto un'avventura sportiva. Facendo finta di non comprendere i sacrifici necessari a tenere in piedi un sodalizio sportivo nei campionati professionistici che è cosa ben diversa che allestire una squadretta per affrontare i campionati dilettantistici, tutti coloro che sono ben pronti a salire materialmente e metaforicamente sul carro del vincitore - sbotta il presidente dei mille record -, non appena ci si attenderebbe da loro un sacrificio sincero e concreto e non effimero…"

"Invece… ogni anno stessa spiaggia stesso mare. Ogni anno ci ritroviamo da soli a doverci sobbarcare sulle spalle un peso troppo oneroso per le nostre possibilità. Quest'anno, poi, dopo aver raggiunto un traguardo storico e incredibile siamo costretti a vivere l'onta della possibile inagibilità del nostro stadio, senza che le istituzioni interessate - aggiunge -, al di la di qualche battuta e di qualche boutade elettorale ed elettoralistica, facciano niente. Oggi gli ispettori della Lega Calcio si recheranno allo stadio Antonio Bianco e, a tutt'oggi, non siamo in grado di sapere quale sarà il responso su tale struttura. È mortificante che l'impegno umano ed economico, oltre che manageriale, profuso dal medesimo sia addirittura appeso al filo di valutazioni che hanno a che fare con la copertura di una tribuna o la sostituzione del manto sintetico con il manto erboso", dice. "E poi, subito dopo, a partire già da dopodomani, le incombenze economiche per l'iscrizione al nuovo campionato, il pagamento delle ultime mensilità degli atleti che ci hanno condotto in Serie B e poi l'approntamento del nuovo staff per l'anno prossimo. Tutto ciò - ribadisce - in una solitudine e in un silenzio assordanti da parte di chi ci circonda: istituzioni, imprenditori, professionisti".

"Non vorremmo che il nostro appello fosse inteso come l'ennesima chiamata di ‘al lupo al lupo'… stavolta la misura è per davvero colma. E saremmo disposti a fare più di un passo indietro se dovessimo accorgerci che la nostra sensibilità e la nostra moralità dovesse essere scambiata o confusa per dabbenaggine - conclude -o per, peggio ancora, munifica faciloneria".

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