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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Appalto rifiuti nel porto, acque agitate a Gallipoli

La Capitaneria ha espletato nei giorni scorsi la gara per la raccolta nell'ambito portuale. Adesso anche gli operatori della pesca pagheranno la spazzatura. Scigliuzzo attacca, il Comune replica

Non bastava l'emergenza rifiuti per le strade e le marine ad agitare gli animi e alimentare polveroni negli ambienti politici cittadini. Ora anche un servizio finalmente appaltato, e che era assente dalla città di Gallipoli come in altre realtà portuali del Bel Paese, sta facendo veleggiare posizioni contrapposte. Il tutto ruota intorno all'affidamento del servizio di raccolta differenziata e di smaltimento dei rifiuti prodotti nell'area portuale gallipolina. Un servizio affidato con regolare gara pubblica su iniziativa della Capitaneria di porto e in osservanza delle relative norme comunitarie e nazionali. L'espletamento della gara in questione è avvenuto nella giornata di martedì scorso in conformità all'apposito Piano redatto dalla locale autorità marittima. E il servizio è stato affidato ad un'associazione temporanea di imprese, aventi sede a Galatina, per un importo annuo complessivo pari a circa 70mila euro. Tutto liscio come l'olio (e non quello esausto dei motopescherecci)? In termini di procedura ovviamente nulla da eccepire, essendo garanti gli uffici marittimi competenti della Capitaneria gallipolina. E sul piano politico-amministrativo che si registra qualche contrapposizione di sorta. Ad agitare le acque ci ha pensato il capogruppo della lista civica "Noi Ci Siamo" (l'associazione che tutela principalmente i diritti degli operatori della pesca), Tommaso Scigliuzzo che di fatto lamenta l'attivazione del nuovo servizio in ambito portuale come una sorta di nuovo balzello pronto ora a cadere sulla testa e "nelle tasche" dei pescatori.

"L'importo della spesa del servizio di raccolta nel porto" spiega nel dettaglio della sua protesta, il consigliere Scigliuzzo, "graverà sulle casse dei pescatori e dei diportisti che dovranno pagare anche loro la spazzatura, come oggi avviene per i nuclei familiari e gli esercizi commerciali. È da ricordare che ad oggi la raccolta e lo smaltimento dei Rifiuti solidi urbani già avviene a carico del Comune di Gallipoli, mediante ditta concessionaria, e riguarda lo svuotamento dei pochi cassonetti che si trovano nelle aree portuali, in banchina ed a ridosso delle darsene in concessione. La Capitaneria di Porto di Gallipoli, non disponendo di dati certi, ha stimato in oltre 150 tonnellate la produzione annua di rifiuti solidi urbani, da parte delle imbarcazioni da pesca e da diporto, giungendo in questo modo alla necessità di bandire una gara per lo svolgimento del servizio di raccolta e smaltimento di una così ingente quantità di rifiuti. A fronte di un'attività certosina di determinazione presunta delle quantità di rifiuti provenienti dalle varie tipologie di imbarcazioni, da pesca e da diporto, così come evidenziato nel Piano di raccolta redatto dalla Capitaneria, non sono stati indicati, con pari cura e matematica certezza, i criteri che saranno seguiti per la ripartizione del costo di 70 mila euro tra i pescatori ed i diportisti".

Ma la di là della valutazioni in negativo sul servizio, il capogruppo della civica "Noi Ci Siamo" fa subito scivolare la questione sulle responsabilità politiche dell'intera situazione igienico ambientale della Città di Gallipoli. "Al di là della notizia in se" prosegue infatti Scigliuzzo, "quello che sconcerta e l'inerzia dell'Amministrazione comunale che pur effettuando la raccolta dei rifiuti per tramite di propria ditta non si è attivata per affrontare in modo incisivo il tema della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti in ambito portuale ed ha di fatto lasciato la patata bollente nelle mani della Capitaneria di Porto. E questo nonostante il sottoscritto abbia richiesto, in data 10 dicembre 2008 la convocazione urgente e congiunta della Commissione Comunale Ambiente e della Commissione Comunale Pesca per affrontare con largo anticipo il problema. Appare altresì, opinabile che durante l'anno tutte le imbarcazioni che sono stabilmente ormeggiate nel porto di Gallipoli, siano esse da pesca o da diporto, producano il quantitativo incredibilmente alto di oltre 150 tonnellate di rifiuti, a fronte di quantità trascurabili di rifiuti speciali quali vernici, solventi e contenitori annessi; oli e batterie esauste nonché residui di attrezzature da pesca. Queste tipologie di rifiuti speciali presentano il massimo impatto ambientale, ed il loro ritiro, in altri porti italiani, avviene a titolo gratuito da parte dei consorzi obbligatori per legge, mediante l'allestimento di apposite isole ecologiche". E poi la conclusione, altrettanto dura e circostanziata: "Appare dunque ipotizzabile che il Comune di Gallipoli non abbia voluto entrare nel merito, essendo di fatto sordo a tutte le reali ed impellenti problematiche dei pescatori, mentre la Capitaneria di Porto di Gallipoli in solitudine, e grazie alla discrezionalità amministrativa di cui godono le Pubbliche Amministrazioni, abbia caricato su i rifiuti solidi urbani per addivenire, tramite gara d'appalto, alla soluzione del problema rifiuti speciali. In sintesi tutti quelli che hanno un pezzo di legno o di plastica che galleggia nel sistema portuale gallipolino, dovranno pagare la spazzatura perché la pubblica amministrazione suppone che essi la producono e questo per consentire ad una ditta di raccogliere e smaltire, con convenienza economica, i pochi i rifiuti speciali e rigenerabili prodotti in ambito portuale. Assistiamo ancora una volta alla solita e triste sceneggiata in cui i cittadini ed i lavoratori devono essere spremuti come limoni, grazie al balletto delle responsabilità ed alla burocrazia oscura e farraginosa". Fin qui il j'accuse politico-amministrativo del consigliere dell'opposizione gallipolina, e al quale, oggi, fa da contraltare l'assessore comiunale con delega alle politiche Pesca, Giuseppe Barba.

"Comprendiamo perfettamente che il consigliere Scigliuzzo abbia bisogno di pubblicità per le prossime scadenze elettorali, ma ci sembra che stia gridando davvero per nulla, in perfetta sintonia con quanto sinora prodotto dalla sua azione politica", dice Giuseppe Barba proprio in merito alla questione del nuovo capitolato d'appalto predisposto dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli. "Il Ministero dell'Ambiente - spiega infatti in premessa l'assessore - in ossequio ad una sentenza della Corte di Giustizia Europea che nel 2007 ha condannato l'Italia in quanto in parte inadempiente circa la gestione e la raccolta dei rifiuti prodotti dai natanti in ciascun porto, ha ordinato alla nostra Capitaneria di provvedere nell'ambito portuale di competenza. La nostra Guardia Costiera ha quindi diligentemente predisposto il capitolato del servizio e ha esperito la gara di appalto, che costerà circa 70mila euro l'anno".

Nello specifico l'importo, ripartito fra tutte le imbarcazioni, siano esse da diporto, commerciali, da pesca, o passeggeri, in rapporto al numero dei membri di equipaggio o alla lunghezza del natante, ammonta a una cifra pro-barca variabile fra 70 e 120 euro l'anno. "Questi - continua l'assessore - i numeri reali per i quali Scigliuzzo, consigliere comunale dell'Italia dei Valori-Noi ci siamo, si è scagliato, dai giornali, sia contro l'appalto esperito dalla Capitaneria, rea di non aver fatto conoscere, prima dell'appalto, l'importo pro-barca, senza però chiarire come lo stesso potesse quantificarsi prima dell'appalto, sia ovviamente, contro l'Amministrazione, che avrebbe dovuto provvedere ad effettuare la raccolta dei rifiuti prodotti dalle imbarcazioni tramite la propria ditta". Una situazione, questa, non concepibile in un quadro normativo che pone a carico dell'Autorità Portuale e Marittima la relativa incombenza. "Ci pare di capire - continua Barba- che Scigliuzzo avrebbe voluto che i rifiuti, normali e speciali, prodotti dai natanti, fossero posti a carico degli altri cittadini, che già pagano per i loro rifiuti domestici, così come pagano tutti coloro che esercitano una attività, siano essi artigiani, professionisti o commercianti. Noi siamo invece persuasi che nemmeno gli stessi pescatori vogliano una cosa del genere". L'assessore, esprime invece il plauso del governo civico per quanto fatto dalla locale Guardia Costiera, guidata dal Comandante Giovanni Scattola, "esprimendo soddisfazione per il fatto che sia stata finalmente colmata la lacuna relativa alla raccolta dei rifiuti in ambito portuale e allo smaltimento, quindi, degli oli esausti, delle batterie usate, dei cavi d'ormeggio, delle cime, dei cavi, dei pezzi di metallo e similari".

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