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Una “lezione” contro la violenza. Nell’atrio del liceo striscioni e messaggi per le donne

Gli studenti e i docenti del liceo "Quinto Ennio" hanno realizzato un'installazione sulla facciata e nell'atrio dell'istituto in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Lo slogan: "Il silenzio uccide la dignità"

GALLIPOLI - Una giornata dal sapore particolare e cadenzata da iniziative e messaggi inequivocabili. Una “lezione” particolare su banchi e cattedre ed oltre ogni steccato innalzato dal silenzio e l’indifferenza. Perché la Giornata internazionale contro ogni forma di violenza sulle donne non può essere solo uno slogan o una rivendicazione fine a se stessa.

La condanna contro la brutalità e le aberrazioni di relazioni che sfociano nella violenza e nella sopraffazione fisica e morale ai danni dell’universo femminile è unanime e partecipata. E la sensibilità e la consapevolezza dimostrata da giovani studenti ed educatori fa effetto. E invita a tenere alta la soglia e il passo dell’attenzione spedito ogni giorno, per impedire che anche una sola donna, da non sfiorare mai se non con il candore di un petalo di un fiore,  possa rimanere vittima di crudeltà visibili o latenti. Una sintesi significativa di tali considerazioni è stata tradotta dall’iniziativa, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, realizzata dagli studenti e dal corpo docente del liceo “Quinto Ennio” di Gallipoli.        

I ragazzi e le ragazze dell’istituto superiore gallipolino hanno realizzato un’installazione nell’atrio della sede che affaccia sul centralissimo corso Roma. Gli studenti si sono ispirati all’opera dell’artista messicana Elina Chauvette, dal titolo “Zapatos Rojos”, pertanto, nell’atrio dell’edificio scolastico sono state posizionate due sedie e due paia di scarpe rosse, divenute ormai simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

La manifestazione a scuola

A fare da sfondo manifesti, che ora tappezzano pareti e bacheche della sala e volantini consegnati all'ingresso che mirano a sensibilizzare i visitatori riguardo la tematica, quanto mai attuale. All’arrivo di questa mattina a scuola gli studenti sono stati invitati al silenzio, per porsi poi in ascolto di alcune canzoni, italiane e straniere, scelte per la loro attinenza al tema della violenza. L'iniziativa è stata coordinata dalla docente Alessandra De Paolis e promossa dal preside dell'istituto Antonio Errico.  

Il titolo dell’installazione, messa in auge dai ragazzi del liceo, è: “E mi chiamava principessa…” che riecheggia sullo slogan della giornata di sensibilizzazione: “Il silenzio uccide la dignità”. Entrambi i messaggi sono stati scritti su uno striscione che  ora campeggia sulla facciata principale del liceo. Una lezione di stile. E contro ogni forma insana di violenza, da qualsivoglia parte arrivi, non ci sono altre e superflue parole da proferire. 

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