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Relazioni “pericolose” a Palazzo Balsamo. Scontro tra Gallipoli 2012 e sindaco

Dopo l'allarme lanciato dal procuratore Motta nella su possibili intrecci tra criminalità e politica arriva il j'accuse della civica: "Errico deve dare spiegazioni alla città". Il sindaco fa chiarezza: "Solito fango, la verità è negli atti"

GALLIPOLI - Un potenziale legame per gli appalti e i servizi tra criminalità e politica. Una contiguità “pericolosa” delineata in alcuni stralci della relazione del procuratore Cataldo Motta, nell’ambito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, che ha rendicontato dello stato della criminalità nel Salento contenente anche alcune valutazioni sulla città di Gallipoli. I sospetti latenti che riaffiorano. Un sasso stridente lanciato nello stagno e poi il silenzio. Quello della politica e dei partiti locali che sino ad oggi non hanno affrontato e “spiegato” la reale entità e veridicità delle risultanze investigative richiamate dalla Procura.

Un velo di silenzio squarciato ancora una volta dall’associazione politica e dalla civica Gallipoli 2012 che stigmatizza, ancora una volta, le ritrosie del governo cittadino che sostiene il sindaco Francesco Errico, su quei fatti enunciati dal procuratore antimafia Cataldo Motta. “Tale magistrato, dopo aver riferito della situazione di altri centri, scrive che non è da trascurare anche per Gallipoli l’esistenza di collegamenti dei locali mafiosi con la pubblica amministrazione e con società partecipate dal Comune per ottenere concessioni, autorizzazioni e servizi” accusano dalla lista di opposizione di Gallipoli 2012.

Incalzando altresì: “E’ quella un’affermazione netta, che spesso è l’anticamera dello scioglimento del Consiglio comunale per contiguità mafiosa. In tale relazione si dà per certa l’esistenza di collegamenti di pubblici amministratori con qualche clan di stampo mafioso”. Accuse dure sul piano politico e amministrativo, anche se a seguito delle recenti operazioni delle forze dell’ordine e alla sottoscrizione dei numerosi protocolli e patti per la legalità in Prefettura, lo stesso procuratore Motta e i vertici dell’Arma hanno pubblicamente rilevato una ferma presa di distanza da parte del sindaco Errico e degli atti della pubblica amministrazione conseguenti tesi a resistere a qualsiasi tentativo di infiltrazione nella concessione di licenze o servizi legati in particolare all’affaire parcheggi estivi. Ma c’è qualcosa che anche agli occhi e alle orecchie dei cittadini non torna secondo il j’accuse di Gallipoli 2012.

Che esplicita il concetto. “Abbiamo atteso una dichiarazione del sindaco o di qualche altro amministratore sul giudizio espresso dal procuratore Motta. Attesa vana” recita la nota a firma della civica di opposizione, “per il sindaco in questo caso il silenzio è d’oro. Eppure non manca giorno che egli non lanci proclami sulla legalità e sulla trasparenza del suo operato! Ci domandiamo: questa amministrazione è accusata da una qualificata istituzione della Repubblica di avere dei collegamenti con i clan mafiosi locali ed il sindaco fa finta di non aver letto nulla?”.

Nel calderone finisce non solo il primo cittadino, ma anche l’inclinazione “al silenzio degli innocenti” delle forze politiche e gruppi consiliari. “Abbiamo atteso, invano, un comunicato dei partiti o dei gruppi consiliari che sorreggono l’attuale maggioranza” aggiungono da Gallipoli 2012, “anche le segreterie provinciali di tali partiti si sono distinte per un silenzio assordante, contrariamente a quanto sono solite fare per le vicende di altri Comuni. Anche i partiti di opposizione, Forza Italia e Sel, hanno fatto calare una cappa di silenzio su questa notizia, della quale pare che non si debba parlare”.

La sferzata finale della civica, guidata in Consiglio comunale da Luigi Suez, è ovviamente tesa a ribadire il “diritto di conoscenza”, libero e democratico, e a squarciare eventuali reticente e silenzi: “Questa associazione” concludono da Gallipoli 2012, “formata da uomini liberi, che amano il confronto delle idee perché credono nelle regole democratiche e sono convinti che la vita amministrativa non può consistere in una volgare spartizione di fette di sottogoverno, non accetta il gioco del silenzio”.

E il silenzio è subito rotto. Interpellato sulla questione “calda” e sulle richieste incalzanti della civica, il sindaco Francesco Errico, si dice pronto al contrattacco mediatico. “Spiace constatare, per l’ennesima volta, che una parte dell’opposizione, quella abituata ad avere i social come vetrina in cui esternare i propri pensieri, distorca la verità per bassi tornaconti di tipo politico. La nostra città, francamente, non ha bisogno di questo tipo di sciacallaggio politico” esordisce il primo cittadino. Ed non tarda ad entrare nel merito della questione. “Trovo abbastanza patetico che pur di avere qualche titolo in più sui giornali si arrivi ad interpretare fatti ed episodi ben circostanziati a proprio uso e consumo” aggiunge Errico, “per questo è necessario ed opportuno ripristinare la verità storica dei fatti.

La relazione del procuratore Motta” spiega ancora il sindaco, “si riferisce a circa sei-sette mesi fa e quindi è datata nel tempo. Successivamente, lo stesso procuratore, ha avuto modo di riconoscere l’operato dell’amministrazione comunale, rilevando la sua ferma presa di posizione contro qualsiasi tentativo di condizionamento e di collusione con ambienti della criminalità”.

A supporto della sua esternazione Errico rammenta che non “è stato certamente un caso se, successivamente a tali esternazioni, è giunto personalmente in visita nella nostra città il comandante dei carabinieri della Regione Puglia, il generale Claudio Vincelli, per esprimere personalmente la vicinanza dell’Arma all’impegno di quest’amministrazione contro i tentativi di infiltrazione di organizzazioni criminali”. Questi i fatti resi noto da palazzo Balsamo. Ma il primo cittadino vuole altresì approfondire la questione. Come sollecitato dagli oppositori politici. “Fatti e dati certi sono anche la totale estraneità di quest’amministrazione, come messo in rilievo dalle numerose ed approfondite indagini  degli organi inquirenti, a fenomeni che possano minare la trasparenza e la regolarità delle decisioni prese dall’esecutivo. Anzi, è stato dimostrato l’esatto opposto” replica ancora Errico, “vale a dire la contrarietà ferma di quest’amministrazione a condizionamenti e collusioni. Gli atti pubblici licenziati dal Comune sono lì a dimostrarlo”.

Questi sono i fatti reiterati dal sindaco ionico. Che conclude rintuzzando l’opposizione: “Rispondo con questi fatti alle fantasiose ricostruzioni e agli schizzi di fango voluti appositamente da chi, invece di accettare il confronto democratico nelle aule consiliari, preferisce la facile scappatoia dei comunicati stampa e dei post sui social network. Per quanto mi riguarda” conclude Errico, “con la massima serenità sono sempre stato a disposizione e lo sono tutt’ora degli organi inquirenti e delle forze dell’ordine, mentre francamente trovo abbastanza sterile questo tentativo di una parte dell’opposizione di sparare gratuitamente nel mucchio e di cercare ombre anche dove tutto è chiaro e trasparente”. Con una nuova nota di replica delle ultime ore la civica di Gallipoli 2012 ha nuovamente rintuzzato il primo cittadino rilanciando con una nuova richiesta di chiarimenti: “Se il sindaco Errico vuole spostare la discussione dal piano dell'informazione a quello della politica” spiegano dalla civica, “che convochi un Consiglio comunale tematico, sarebbe ora. Magari di sabato pomeriggio per consentire ai cittadini di parteciparvi. Lui è al governo, ci vuole poco a trovare quattro consiglieri di maggioranza disposti a firmare. Alla loro firma si aggiungerà quella del consigliere di Gallipoli 2012, così una volta per tutte si farà chiarezza sull'argomento”.   

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