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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Due sbarchi in poche ore: migranti stremati da oltre una settimana di navigazione

Sono approdati a decine, con due barche a vela, sulla costa di Gallipoli e a Porto Miggiano, dove domenica una barca a vela carica di cittadini stranieri si è schiantata sulla scogliera

GALLIPOLI – Due sbarchi, nella notte, su entrambi i litorali del Salento: uno tra Lido Pizzo di Gallipoli e Mancaversa, l’altro a Porto Miggiano di Santa Cesarea Terme. Sullo Ionio, per cominciare, sono approdati 57 migranti, di nazionalità pachistana: tra questi anche dodici minorenni, ma tutti sfiancati da circa una settimana di navigazione in condizioni meteo piuttosto critiche e anche perchè rimasti senza cibo. Il gruppo è stato intercettato dai militari della guardia di finanza della sezione navale gallipolina. Idem per il natante, poi trainato nel vicino porto della Città Bella.

Una volta tratti in salvo, i cittadini stranieri sono stati poi raggiunti dagli operatori del 118 e da quelli della Croce Rossa Italiana, accorsi sia da Lecce, che da Casarano. Poche ore dopo, prima dell’alba, il secondo sbarco sul litorale di Santa Cesarea Terme. Nello stesso punto in cui, domenica scorsa, un’altra imbarcazione carica di migranti  in fuga dal proprio Paese, si è schiantata sulla scogliera a causa delle forti raffiche di vento. Dopo il recupero di quelli che si pensava fossero ormai dispersi in mare, l'arreso dello scafista, un uomo di origini turche.

Il video: rintracciati e soccorsi senza conseguenze

Anche in questo secondo episodio, tra i circa venti cittadini curdo-iracheni presenti diversi bambini presenti sul natante. Sono tuttora in corso le operazioni di salvataggio e identificazione e le indagini sui due presunti scafisti: la barca a vela, dopo lo sbarco, ha infatti tentato di dileguarsi, riprendendo il largo. Ma i militari delle fiamme gialle idruntine sono riusciti a bloccarla per tempo e ora l'hanno scortata nel porto di Otranto, dove è stat posta sotto sequestro.

Due distinti gruppi di migranti nel Salento

I due gruppi, per un totale di quasi ottanta cittadini, sono stati condotti presso il centro di prima accoglienza "Don Tonino Bello" di Otranto, a seguito delle operazioni di identificazione e delle visite mediche alle quali sono stati tutti sottoposti: nessuno, nonostante lo stress di una traversata da incubo, ha riportato gravi conseguenze.

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