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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Rubati preziosi per 50mila euro". Ma il figlio li aveva rivenduti ai compro oro

Un giovane denunciato per simulazione di reato. Gli agenti di polizia del commissariato hanno scoperto il suo nome fin dal luglio scorso nei registri di alcuni negozi, associato ad oggetti scomparsi dall'abitazione. Già il sopralluogo aveva svelato anomalie, come l'assenza totale di effrazioni

GALLIPOLI – Il furto di preziosi? Opera del figlio, F.G., 26enne. Che da un lato ha sottoscritto la denuncia, dall’altro ha fatto il doppio gioco nella speranza di passarla liscia. Ma è bastato un giro in alcuni compro oro del gallipolino per ritrovare alcuni fra i preziosi rubati e scoprire che, fin dal luglio scorso, diversi fra gli oggetti segnalati come sottratti dai classici “ignoti malfattori” in realtà erano stati negoziati dallo stesso giovane. Ragion per cui, è scattata la denuncia per simulazione di reato.

Triste la storia che arriva da Gallipoli. Il ragazzo, stando alle indagini compiute dagli agenti di polizia del commissariato locale, avrebbe dunque prelevato da casa diversi gioielli di proprietà della famiglia, per rivenderli. E si tratta di oggetti quantificati per un valore di 50mila euro circa. La scoperta è nata in seguito a un sopralluogo di furto in una casa privata, che risale alla scorsa settimana. Monili, monete da collezione, argenteria. Tutto svanito nel nulla.

I proprietari di casa si sono accorti della mancanza quando hanno scoperto che i cassetti della stanza da letto, trovata a sua volta in leggero disordine, erano stati aperti, ma senza essere rovistati. E’ stato anche riferito ai poliziotti di telefonate anonime, mute, arrivate nei giorni precedenti. Uno dei modi, si ritiene, che adottano i ladri per sondare se in un’abitazione presa di mira vi sia qualcuno e per capire in quali fasce orarie, abitualmente, non sia presente nessuno.

Il furto, infine, si era detto, sarebbe stato compiuto in un giorno in cui per qualche ora tutti i componenti della famiglia erano stati assenti. Sarà, ma i poliziotti hanno trovato da subito la vicenda insolita, soprattutto perché porte, infissi e serrature si sono presentati intatti, senza il minimo segno di effrazione. Ecco, allora, che dalle perlustrazioni presso alcuni negozi che comprano e rivendono ori, si è scoperto nei registri il nome del giovane, associato ad alcuni dei preziosi. Non aveva nemmeno usato un documento falso o mandato in avanscoperta un amico. E scoprirlo, così, è stato semplice.     

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