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Depuratore e reflui, si punta su adeguamento e scarico in falda

Nuovo incontro in Provincia per la soluzione degli sversamenti sul litorale nord gallipolino. In attesa della fitodepurazione pianificate opere per l'impianto consortile di via Scalelle e la richiesta di deroga allo scarico

 

GALLIPOLI - Scarichi a mare e depuratore consortile di Gallipoli, un nuovo tassello verso una soluzione condivisa della intricata questione. Ancora lontana la soluzione definitiva legata alla fitodepurazione, torna in auge l’adeguamento dell’impianto di via Scalelle e una soluzione transitoria con l’autorizzazione dello scarico “indiretto” in falda pur caldeggiato nell’estate scorsa dall’assessore regionale Fabiano Amati. Dopo l’ultima riunione tecnica dello scorso ottobre in Regione, la patata bollente sul nodo degli scarichi nel tratto di costa gallipolina di Torre Sabea, era nuovamente tornata nelle mani della Provincia e del presidente Antonio Gabellone.

A lui il compito di serrare le fila e pianificare con enti e Comuni il progetto più idoneo e fattibile per risolvere la problematica dello sversamento dei reflui lungo il litorale gallipolino. Il tutto per sottoporre al più presto lo stesso progetto definitivo al vaglio della Regione Puglia per il relativo finanziamento. I fondi sarebbero già a disposizione, ma occorre accelerare i tempi e le procedure. Ed operare senza indugio alcuno. Ancora una volta senza appello sembra essere la proposta caldeggiata già in passato dal Comune di Gallipoli e dagli operatori turistici per la realizzazione della condotta sottomarina sul litorale nord. Mentre resta in piedi la soluzione della depurazione verde, ma che non sembra poter garantire una soluzione immediata della questione ambientale.

E allora dopo un incontro interlocutorio dei giorni scorsi, questa mattina il presidente della Provincia,  Antonio Gabellone ha incontrato i rappresentanti istituzionali del territorio di Gallipoli (i consiglieri provinciali Salvatore Di Mattina e Sandro Quintana), i rappresentanti dello stesso Comune di Gallipoli e di quello di Tuglie, per approfondire nuovamente la problematica dello scarico delle acque reflue nel mare della città ionica, proprio alla luce dei degli ultimi incontri tra le parti istituzionali coinvolte nella vicenda, Regione compresa. Al termine dell'incontro è stata riaffermata l'assoluta inadeguatezza dell'attuale impianto di depurazione delle acque (concepito originariamente per un bacino di 80mila abitanti) a e il suo parziale e inefficace funzionamento. E le istituzioni presenti hanno concordemente disposto che vengano realizzate opportune opere di adeguamento dello stesso impianto, attraverso anche l’attivazione in deroga di uno "scarico indiretto" in falda, che possa attutire l’attuale sversamento diretto in mare.

“In questo modo - hanno commentato i rappresentanti istituzionali presenti all'incontro - potremo nell'immediato salvare il mare di Gallipoli, il suo valore turistico ed economico. Per questo bisogna agire subito, con tempestività, per evitare il tracollo del turismo ionico. E’ questa la giusta iniziativa di responsabilità di una Provincia da sempre attenta al territorio gallipolino e al comprensorio del Sud Salento”.

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