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Quintana e Minerva ai ferri corti, pioggia di interrogazioni di Gallipoli Futura

Dopo la presa di distanze del capogruppo di Italia Destati volano stracci in consiglio. Fasano in pressing su rifiuti e Piano coste

GALLIPOLI – E’ scontro totale in consiglio comunale tra il capogruppo di Italia Destati, Sandro Quintana, e il sindaco Stefano Minerva dopo la frattura che ha portato il consigliere a disimpegnarsi dall’appoggio esterno alla maggioranza di Palazzo Balsamo. Nella seduta di ieri mattina sono volati stracci e accuse reciproche tra la fase iniziale e finale dei lavori dell’assise convocata dal presidente Rosario Solidoro per discutere di due interrogazioni del gruppo di Gallipoli Futura sul progetto Smat e sul futuro dell’area portuale della Blue Salento, sulla presa d’atto della relazione della commissione di verifica sui pass del centro storico e sulle modifiche al regolamento per l’occupazione del suolo pubblico per semplificare l’iter da parte dei commercianti dopo le restrizioni approvate solo pochi mesi addietro sempre in consiglio comunale.

Faccia a faccia tra Quintana e Minerva

Un duro faccia a faccia quello tra Quintana e Minerva in avvio di seduta dopo che il presidente Solidoro ha dato contezza del passaggio del consigliere del Pd, Antonio Piteo, nel gruppo misto e delle dimissioni dello stesso Quintana dalle cariche nelle commissioni Ambiente e Urbanistica e dalla vicepresidenza dell’assise. In un lungo intervento per “motivare” le sue scelte e la sua presa di distanza Quintana ha invitato il primo cittadino “a prendere coscienza del suo fallimento amministrativo”, rintuzzando le responsabilità attribuite allo stesso da parte del sindaco sul nodo dell’appalto della nettezza urbana e dei lavoratori in esubero e rimarcando la totale “assenza” di pianificazione e programmazione amministrativa da parte dell’amministrazione Minerva. “Ho ricevuto attacchi falsi alla mia persona per screditarmi da parte del sindaco per nascondere le falle della sua gestione amministrativa” ha attaccato Quintana, “ma io ho portato avanti dignitosamente avanti il mio lavoro nella commissione Ambiente, mentre è lui che  ha fallito in questi due anni di gestione della città nella quale anche oggi paga delle cambiali politiche”. Il sindaco Minerva ha prontamente replicato rammentando a Quintana che “nello spirito di collaborazione aveva affidato a lui e all’assessore competente la gestione del nodo dell’appalto rifiuti, ma il consigliere non è stato all’altezza di quel compito”, esplicitando la circostanza dell’abbandono della riunione di maggioranza da parte dello stesso Quintana che “ha generato poi la frattura dopo una richiesta di spostamento della fiera estiva della stradina del mercato ittico”, la motivazione politica riconducibile “all’imbarazzo di Quintana di aver aderito a Casa Pound, scelta che non poteva non cozzare con l’appoggio ad un sindaco del Pd che non avrebbe mai potuto condividere una tale posizione estremista”.

Tavolini e suolo pubblico: meno vincoli

Lo scontro si è alimentato anche sul nodo delle modifiche al regolamento sull’occupazione del suolo pubblico, approvate solo dai nove consiglieri della maggioranza presenti, e che consentiranno norme transitorie meno rigide (riduzione del 30 per cento dei coni visivi, distanze su torrioni e bastioni, e occupazioni a macchia di leopardo), sempre se la Soprintendenza darà il suo consenso. L’alleggerimento delle restrizioni per l’occupazione del suolo pubblico con tavolini e gazebo e per le attività commerciali, rispetto a quanto già approvato con il nuovo regolamento, si è reso necessario, secondo quanto spiegato in aula anche dall’assessore al commercio Emanuele Piccinno e dai consiglieri Tony Piteo e Cosimo Giungato, per venire incontro alle richieste di semplificazione e per affrontare le difficoltà manifestate dall’associazione dei commercianti soprattutto dopo il passaggio dalla Scia al titolo autorizzativo.

Concessa la proroga per la presentazione delle domande entro il 31 marzo e in attesa del parere “necessario” della Soprintendenza è stato ridotto del 30 per cento il cono di visuale libero per salvaguardare monumenti e beni paesaggistici e architettonici e ridotta la doppia fascia di rispetto di 1,20 lungo i marciapiedi delle riviere (resta confermata la distanza dalle mura) che in molti casi non sarebbero potute essere occupate dai commercianti. Solo chi a già usufruito nell’ultimo triennio delle autorizzazioni per le occupazioni “a macchia di leopardo”, non avendo altra soluzione nelle immediate vicinanze del locale, potrà continuare a farlo, ma ciò non varrà per le nuove aperture. Sulla nuova delibera hanno espresso voto contrario i tre consiglieri di opposizione (Fasano, Cataldi e Quintana) mentre non hanno preso parte al voto Stefania Oltremarini (Direzione Italia) e Salvatore Guglielmetti (Crescere Insieme).

“Si sgretola una maggioranza raccogliticcia”

Pioggia di interrogazioni dai banchi dell’opposizione di Gallipoli Futura sui nodi irrisolti: Blue Salento, appalto rifiuti e Piano coste. Incalzante anche il lavoro ai fianchi del gruppo consiliare che Flavio Fasano e Giuseppe Cataldi ha chiesto di chiarire il futuro dell’area portuale della Blue Salento “che sarebbe già dovuto essere sgomberata” e sui lavori della strada “maledetta” dei lidi che non si sarebbero dovuti autorizzare senza le dovute verifiche attuative del progetto.

Presentate anche due ulteriori interrogazioni sul nodo della nettezza urbana, con il contratto definitivo già firmato, ma con il servizio che continua in regime di proroga con “evidente danno erariale per l’ente” e sulla mancata procedura di costituzione della Global service per salvaguardare i lavoratori in esubero, e sulla mancata adozione definitiva del Piano Coste le cui osservazioni non sono mai tornate in consiglio. Sul piano politico Fasano ha preso atto del “ravvedimento” di Quintana e lanciato un monito a Minerva: “Già da oggi è visibile uno sfaldamento della già raccogliticcia maggioranza per questo credo che il sindaco dopo questo Consiglio, facendo tesoro di quanto sta accadendo, debba verificare e rivedere la sua guida amministrativa e valutare se non sia il caso di dimettersi”.

Dopo lo strappo con Quintana, l’uscita dall’aula di Guglielmetti, il passaggio di Piteo nel Gruppo Misto e le assenze, seppur giustificate, di tre consiglieri (Titti Cataldi, Vincenzo Piro e Antonio Faita) per Minerva si prefigura a breve una verifica del nuovo assetto della maggioranza.

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