rotate-mobile
Gallipoli Gallipoli

Pescatori in sciopero: “Basta col caro gasolio. Ora siamo disperati”

Manifestazione per le vie di Gallipoli della marineria del Salento per evidenziare la crisi del comparto. Sotto accusa associazioni e sindacati. I pescherecci fermi ad oltranza. Incontro in Comune col commissario Petrucci

 

GALLIPOLI –  Ora anche i pescatori montano la protesta. Esasperati e con l’acqua alla gola ormai non più solo in senso metaforico. “Basta col caro gasolio, qui c’è disperazione. Diteci che pesci dobbiamo prendere”. C’è rabbia e disperazione palpabile nella marineria gallipolina e non solo. Che dopo aver bloccato e ormeggiato in banchina, già da ieri, pescherecci e imbarcazioni, oggi è scesa in strada per manifestare tutto il proprio disagio. E la propria rabbia e preoccupazione. In corteo sul centralissimo corso Roma, sotto l’occhio attento di polizia, carabinieri e uomini della municipale per dire “Basta al caro gasolio” e alle normative restrittive sulle maglie delle reti di pesca imposte dalla Comunità Europea. Per “stracciare” le buste paga da 1200 euro che i pescatori a loro dire sono ora “costretti a firmare”, ma di fatto quel guadagno non è mai entrato nelle loro tasche da almeno da una decina di anni a questa parte. Per dire no all’Iva sul gasolio agevolato e sui costi delle attrezzature. Troppe spese, troppa burocrazia. In buona sostanza un grido che parte da Gallipoli per mobilitare istituzioni e anche le stesse associazioni di categoria (da cui in molti prendono decisamente le distanze), ad intervenire e arginare il disagio incalcolabile. Circa duecento manifestanti tra operatori e rappresentanti delle cooperative della pesca cittadine, e con loro a dar manforte i delegati delle marinerie del resto delle località salentine, da Porto Cesareo a Leuca, a Ugento e Otranto. Tutti riuniti in consiglio permanente, perchè la protesta andrà avanti ad oltranza. Almeno sino a quando almeno il costo del gasolio per le imbarcazioni non scenderà dagli attuali 75 ai 50 centesimi come accade per le altre realtà marinare del Mediterraneo.

La protesta ha preso il largo, dal raduno in piazza Tellini sino alla sede del Comune nel cuore del centro storico. Una manifestazione sostanzialmente pacifica e composta. Per ora. Ma il disagio e la disperazione della gente di mare restano inalterate. La marineria gallipolina, come quella del resto della provincia e della regione, nella giornata di ieri ha incrociato le reti e spento i motori dei 50 e più pescherecci di stanza nel compartimento locale. Sciopero forzato, perché in gioco ci sono almeno 800 famiglie da sfamare e un lavoro da difendere. A denti stretti. In un comparto in cui la crisi e iniziata ancor prima della regressione economica nazionale. Al termine di una intera mattinata di protesta (in cui si paventava anche un’occupazione pacifica del Comune) i pescatori gallipolini sono riusciti a "strappare" un piccolo contentino. Che comunque non risolve ancora il problema di fondo della categoria che ha aggiornato un nuovo incontro per il pomeriggio.

La marea dei pescatori è stata ricevuta nell’aula consiliare di palazzo Balsamo dal commissario straordinario Vincenzo Petrucci e dal segretario generale Guido De Magistris. Nel corso dell’incontro che a stemperato gli animi, i manifestanti hanno rappresentato le difficilissime condizioni in cui operano, particolarmente aggravate dagli ultimi provvedimenti governativi, lamentando in special modo l’eccessivo costo del carburante, notevolmente superiore a quello sostenuto da marinerie di altri paesi del Mediterraneo, come Francia e Spagna ed ulteriormente aggravato dall’imposizione dell’Iva. Inoltre gli stessi pescatori hanno avuto modo di evidenziare, quale motivo di ulteriore disagio, l’incidenza sui risultati della propria attività lavorativa derivante dall’obbligo dell’impiego delle reti a maglia larga. Per questo, al fine di affrontare nel dettaglio tutte queste problematiche, è stato richiesto un urgente incontro con il presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola, affinché la drammaticità della propria situazione venga adeguatamente segnalata ad ogni livello degli organi di governo, sia locale che nazionale.

La categoria ha altresì manifestato l’intenzione di proseguire la protesta con il fermo dei pescherecci fin quando non si otterranno concrete risposte sulle problematiche prospettate. Il Commissario straordinario ha espresso tutto il proprio interessamento alla vicenda, nella consapevolezza tanto della difficoltà del comparto ittico quanto della rilevante importanza che lo stesso ricopre per l’economia non solo della città di Gallipoli. Per questo il dottor Petrucci ha tempestivamente dato comunicazione dell’incontro e di tutte le istanze evidenziate durante lo stesso al presidente della Regione, al Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta ed al presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pescatori in sciopero: “Basta col caro gasolio. Ora siamo disperati”

LeccePrima è in caricamento