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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Operazione antidroga “Amici miei”, arriva il secondo verdetto

Ridotte in appello otto delle condanne inflitte nel processo abbreviato al gruppo accusato di aver gestito il mercato della droga a Gallipoli e dintorni, dal 2016 al 2017

GALLIPOLI - Furono seimila le cessioni di stupefacenti riscontrate dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, dall’ottobre del 2016 al giugno 2017, nell’ambito dell’inchiesta “Amici miei” (dal termine usato per indicare le dosi di droga pronte per le piazze di Gallipoli, Taviano, Matino e Alezio) conclusasi poi nel processo abbreviato con condanne per complessivi 50 anni reclusione.

Il secondo verdetto non si è discostato di molto dal primo emesso dal giudice Sergio Tosi che, considerando l'associazione dedita allo spaccio di lieve entità (comma 6 dell'art.74), aveva inflitto pene più contenute rispetto a quelle richieste dalla pubblica accusa.

La Corte d’Appello di Lecce ha così rideterminato e ridotto le pene: da 12 anni, 10 mesi e 20 giorni a 11 anni, 9 mesi e 10 giorni (in continuazione a una sentenza di condanna divenuta irrevocabile lo scorso giugno) per Saimir Sejidini, 28enne nato in Albania, residente a Taviano, detto “Sem”, ritenuto leader del gruppo. Proprio nelle scorse settimane, l’imputato (difeso dall’avvocato Stefano Stefanelli) che rispondeva di oltre 50 capi d’accusa, ha ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico (perché è stato sospeso un definitivo per un vizio di forma). Nei suoi riguardi, è stato inoltre disposto l’annullamento dell’ordine di espulsione dall’Italia una volta espiata la pena.

Quanto alle altre posizioni: da 6 anni, 5 mesi, e 10 giorni a 4 anni e 4 mesi di reclusione (in continuazione a una precedente sentenza divenuta irrevocabile) per Vincenzo De Matteis, 43enne residente a Taviano; da 5 anni, 6 mesi e 10 giorni a 4 anni, cinque mesi e venti giorni per Pasquale Di Battista, 33enne nato in Germania e residente sempre nella marina tavianese; da 3 a 2 anni e l’annullamento dell’ordine di espulsione dall’Italia una volta espiata la pena per Roxhers Nebiu, 28enne albanese residente a Melissano; da 3 anni, 5 mesi e 10 giorni a 2 anni, 5 mesi e 10 giorni, col beneficio della pena sospesa, per Gilberto Perrone, 23enne nato a Gallipoli e residente a Taviano, nei cui riguardi è venuto meno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; da 4 anni, 2 mesi, 10 giorni a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni per Enri Shehaj, 26enne albanese residente a Rutigliano, con l’annullamento anche per lui dell’ordine di espulsione dall’Italia una volta espiata la pena; da 7 anni a 5 anni, un mese e dieci giorni (in continuazione a una precedente sentenza di condanna) a Domenico Scala, 22enne nato a Gallipoli, e residente a Taviano; da 5 anni e 4 mesi a 4 anni, un mese e 20 giorni (in continuazione a una precedente condanna) Luca Di Battista, 27enne nato a Terlizzi (Bari) e residente a Mancaversa. Confermata la condanna a un anno e 1.300 euro di multa per Klodian Shehaj, di 37 anni, albanese ma residente a Taviano.

Completano il pool difensivo, gli avvocati Angelo Ninni, Biagio Palamà, Pomeo Demitri e Laura Serafino.

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