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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nessun indennizzo alla Seta. Richiesta respinta e danni d’immagine al Comune

Resa nota la sentenza del lodo arbitrale che legittima la transazione del 2008 tra l’amministrazione comunale e la ex società dei rifiuti. La Seta aveva chiesto un indennizzo di oltre 9milioni. Ma il risarcimento spetta invece al Comune

GALLIPOLI  - Un nuovo punto a favore del Comune di Gallipoli nella lunga traversia giuridica con la ex società di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti della Seta Eu spa. È stata infatti resa nota da palazzo Balsamo la sentenza del secondo lodo arbitrale che ha visto opposti l’amministrazione comunale e l’ex ditta d’igiene ambientale dopo che nell’ottobre dello scorso anno il Collegio arbitrale aveva già provveduto, all’unanimità, al deposito del lodo parziale che rendeva merito alle ragioni del Comune dichiarando legittima la transazione avvenuta nel 2008 e respingendo di fatto la richiesta di adeguamento del canone e il relativo risarcimento milionario avanzato dalla Seta.

Ma la battaglia legale non si era esaurita atteso che da qual momento in poi si è aperta una seconda fase della controversia  in cui il Collegio arbitrale ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio per la disamina dei restanti quesiti posti dal Comune ionico per valutare la sua proposta riconvenzionale. Ora il provvedimento definitivo adottato dal collegio arbitrale, a maggioranza dei componenti, (stante il dissenso dell'arbitro nominato dalla Seta), rende merito ancora una volta alle ragioni del Comune resistente, difeso dall’avvocato Luigi Provenzano, che ha ottenuto un duplice, importante risultato: da un lato il rigetto della domanda principale di indennizzo della Seta pari a circa 9 milioni e mezzo di euro oltre iva, interessi e rivalutazione, e dall’altro la condanna della stessa società al pagamento di 324.466,91 euro a favore delle casse comunali (di cui 70mila euro quali risarcimento per il danno all'immagine della città) oltre interessi e rivalutazione.

Il rigetto della domanda avanzata dalla Seta (La società nell’ambito del lungo contenzioso posto in essere con l’amministrazione di Palazzo Balsamo, riteneva di non aver mai ratificato l’atto transattivo del 27 ottobre del 2008 e non ritenendo valido quell’accordo aveva tra l’altro richiesto l’adeguamento del canone e il relativo risarcimento milionario) è stato supportato da 85 pagine di dettagliata motivazione presentata dal Comune e che evidenzia le varie ragioni per cui la ditta non ha diritto di rivendicare alcunché (per i periodi di vigenza del contratto e sino alla sua naturale scadenza), stante l'intervenuta, valida ed efficacie transazione.

Anche la stessa domanda riconvenzionale presentata dall’ente ha incassato la sostanziale approvazione del Collegio che, indipendentemente dal quantum riconosciuto, ha accertato il mancato espletamento di ben cinque servizi accessori: raccolta della frazione umida, smaltimento degli oli vegetali, raccolta abiti usati raccolta differenziato Rup; lavaggio strade e diserbo, nonché l'ammortamento di mezzi non presenti, ed ha riconosciuto al Comune convenuto, oltre al relativo indebito, anche il danno all'immagine, particolarmente accentuato per una città turistica come Gallipoli, sulla piena consapevolezza dei numerosi disservizi registrati nel periodo in esame e del ragionevole dubbio circa l'espletamento degli altri servizi (lavaggio e disinfezione cassonetti, spazzamento stradale; manutenzione verde pubblico, servizio raccolta differenziata con isola ecologica) nel modo richiesto dal contratto.

In conclusione, dopo la declaratoria di validità ed efficacia della transazione e del nuovo impianto normativo, il Collegio arbitrale ha stabilito di rigettare la domanda principale di Seta Eu spa, il contenimento della richiesta subordinata in poco più di 50mila euro (per il periodo dal febbraio 2012 al gennaio 2013) e per i soli maggiori oneri sopportati prevalentemente per lo smaltimento dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) in quantità maggiore rispetto a tutte le previsioni contrattuali, ed ha infine  condannato la Seta al pagamento in favore del Comune di Gallipoli di oltre 324 mila euro tra cui la quota di 70mila euro relativa al danno all'immagine.

“La sentenza del Collegio arbitrale” commenta il sindaco Francesco Errico, “oltre ad essere salutata con estremo favore e soddisfazione, perché legittima in pieno il comportamento avuto sulla vicenda dal Comune di Gallipoli, testimonia la correttezza e la validità delle scelte operate sin dal suo insediamento dall’esecutivo e relativamente alla gestione del servizio d’igiene urbana. Scelte operate nell’interesse della cittadinanza. Si tratta di una sentenza importante perché non solo mette a tacere le richieste della controparte, ma anche perché si risolve con un importante riconoscimento economico in nostro favore. A suo tempo dunque” conclude il primo cittadino, “nonostante le critiche indiscriminate ricevute, avevamo avuto ragione nel portare avanti, con determinazione, una scelta difficile, che tuttavia oggi ha trovato conferma e sostegno nel giudizio arbitrale”.

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