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Musica e deroghe per i locali. Da Sel pronto un esposto sull’ordinanza

Nel culmine degli eventi estivi il circolo cittadino di Sel annuncia la volontà di sottoporre alle autorità competenti l'ordinanza del 4 agosto scorso firmata dal sindaco e avallata dal prefetto per la disciplina e le deroghe ai locali

GALLIPOLI – Nel fine settimana più caotico della stagione e con i decibel “sparati” a palla anche in questa edizione 2014 dell’estate gallipolina fa discutere ancora la regolamentazione su musica e intrattenimento nei locali e nei lidi in riva al mare. E dopo la rivisitazione delle ordinanze comunali dettata alla luce di una sospensiva del Tar su un ricorso di un esercente e riguardante le disposizioni per l’intrattenimento nei bar e locali per la stagione estiva, dal direttivo cittadino di Sel si annuncia la presentazione di un esposto sulla questione.

Nel specifico nel mirino è finita l’ultima ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco Francesco Errico, e avallata anche dalla prefettura e dal Comitato provinciale per la sicurezza, il 4 agosto scorso e che nei fatti per le attività regolarmente autorizzate ha concesso di fare musica e intrattenimento sino alle 2 del mattino (il venerdì, sabato e domenica sino al 30 settembre e tutti i giorni in questa settimana di Ferragosto) con mezz’ora di tolleranza per il deflusso e la messa in ordine dei locali.

Nel contempo sono state confermate le deroghe già concesse ai lidi per queste giornate del ferragosto per gli eventi sino alle 2,30 e così come le aperture di discoteche e sale da ballo dalle 19,30 e sino alle 4 del mattino con la solita mezz’ora di tolleranza solo per il deflusso.

Secondo il circolo di Sinistra, ecologia e libertà l’ordinanza in questione la numero 221 del 4 agosto scorso, “segna inequivocabilmente il fallimento di questa amministrazione comunale amplificandone in maniera dirompente l’incapacità nel gestire uno dei beni più preziosi della città e cioè l’economia del turismo”. Una bocciatura che nel merito va oltre l’aspetto meramente politico e amministrativo secondo la lettura dei vendoliani a cui rimangono poco chiari e poco legittimi,  a loro dire, i provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale ma anche dagli organi di super visione.

Tant’è che da Sel è stato annunciato che il circolo gallipolino “sarà promotore di un esposto alle autorità adite di accertare e valutare se nei fatti, atti, comportamenti e/o omissioni sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti e di  valutare la legittimità della ordinanza numero 221  nonché la legittimità della condotta adottata dai tutti i soggetti responsabili”.

Sul piano squisitamente politico in vece il direttivo guidato da Massimo Esposito evidenzia come “si è ormai dinanzi al terzo flop  estate-caos consecutivo, suggellato dal ricorso all’art 54 del decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000 che riguarda gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini; casi di emergenza,  circostanze straordinarie per gestire quello che doveva essere ormai ordinario, per via delle passate esperienze e per cui si avevano diversi mesi a disposizione per garantirne l’ordinarietà”.

Ma c’è di più visto che Sel attacca con fermezza l’ordinanza del sindaco sottolineando che “quel  provvedimento amministrativo ad ogni evidenza, sembra scritto ad esclusivo beneficio dei titolari di locali ove si esercita attività di intrattenimento danzante o musicale, a scapito dei cittadini a cui è negato finanche il legittimo diritto di riposare” Così come “la decisione di protrarre l’esercizio di intrattenimento danzante o musicale fino alle  4.00- 4.30 del mattino rischia, a ben vedere, di ottenere effetti esattamente contrari a quelli declamati nella, più volte citata, ordinanza. Se, per davvero, la detta ordinanza  fosse stata promulgata a salvaguardia degli interessi della collettività” proseguono dal direttivo di via Acquedotto, “il sindaco avrebbe dovuto contenere l’orario di esercizio dell’intrattenimento danzante e musicale entro e non oltre le 24, come per legge”.

Nel corpo dell’esposto di prossima presentazione i vendoliani sottolineano anche  come molti stabilimenti balneari ed alcuni locali adibiti a discoteca o sala da ballo insistono nell’area del Parco regionale naturale “Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo” o in aree classificate come Sic o Zps, comunque soggette a forme di protezione “incompatibili” con la presenza di discoteche all’aperto o sale da ballo o simili, di cui il sindaco di Gallipoli “non fa cenno alcuno pur essendo il gestore pro tempore di quell’area ai sensi della legge istitutiva del Parco, dimostrando una indifferenza ed una noncuranza delle leggi e dei compiti istituzionali che inducono a ritenere che il sindaco di Gallipoli coltivi una errata presunzione di non essere soggetto alla legge”.

Ma ciò che crea a nostro vero sconcerto a detta del circolo di Sel che conclude il suo annuncio “è quanto si legge nel prodromo della ordinanza pedissequamente riportato: ‘il signor Prefetto ha assentito con relativo nulla osta all’adozione del presente provvedimento’ un provvedimento che ci appare illegittimo privo di fondamento giuridico, contraddittorio, falso nel contenuto, illogico e mancante dei presupposti di urgenza e contingibilità”.

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