GALLIPOLI – Un piccolo motopesca ormeggiato nel porticciolo del seno del Canneto è colato a picco, per cause ancora tutte da chiarire, la notte scorsa nello specchio d’acqua antistante la banchina e lo scalo di alaggio. L’imbarcazione è stata recuperata questa mattina, poco dopo mezzogiorno, da una gru e dai mezzi dei vigili del fuoco con il coordinamento della personale della Capitaneria di porto.

Sulle reali cause che hanno determinato l’affondamento dell’Assunta III, motopesca iscritto nella flotta della marineria di Gallipoli e di proprietà di Luciano Bianco, restano ancora molti interrogativi e poche certezze.

Nessuna ipotesi è stata scartata dalle forze dell’ordine. Da quella accidentale, al danneggiamento volontario da parte di qualcuno, a quella dolosa vera e propria legata ad un possibile ordigno piazzato sulla barca. Ipotesi quest’ultima caldeggiata anche da molti pescatori, ma che non ha ancora avuto alcun riscontro. Di certo c’è solo che l’affondamento è stato scoperto intorno alle 3 del mattino da un pescatore che ha avvertito telefonicamente il proprietario. Su una fiancata del motopesca è stata rilevata successivamente una falla che ha fatto imbarcare acqua e determinato la colata a picco della stessa imbarcazione.

Dopo aver riportato in superficie e adagiato sulla banchina il natante sono stati effettuati i rilievi di rito da parte degli uomini della guardia costiera e del nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri della compagnia di Gallipoli. Ascoltato in capitaneria anche il proprietario del motopesca che ha riferito di non aver mai ricevuto minacce o aver avuto screzi o avvertimenti di alcun genere.

Il recupero del peschereccio