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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legge Severino: dubbi sulla legittimità, ma Fasano resta ancora fuori

Depositato dal tribunale civile il decreto sul consigliere di Gallipoli Futura. Giudizio “sospeso” in attesa della Corte costituzionale

GALLIPOLI - Per l’ex candidato sindaco di Gallipoli Futura, Flavio Fasano, rimane per ora confermata la nuova sospensione (già in vigore) dalla carica di consigliere comunale di opposizione a Palazzo Balsamo, ma nel contempo nel provvedimento depositato oggi presso il tribunale civile di Lecce viene sollevato e confermato il caso di illegittimità dell’applicazione della legge Severino. Un caso al quanto contorto e controverso quello che vede protagonista il capogruppo di Gallipoli Futura per il quale, a dicembre, il tribunale civile di Lecce aveva accolto il reclamo presentato dalla prefettura di Lecce contro la decisione dell’estate scorsa degli stessi giudici di riammettere Fasano in consiglio comunale sospendendo l’efficacia del decreto del prefetto Claudio Palomba, firmato il 3 agosto del 2016. Su quel provvedimento si attendeva il giudizio di merito che dopo un rinvio e l’udienza di fine febbraio ha visto oggi il deposito del decreto della prima sezione del tribunale civile, presieduta da Piera Portaluri, in relazione all’applicazione della “sospensione” dalla carica di consigliere comunale di Fasano proprio per l’applicazione della legge Severino.

Decreto con il quale i giudici hanno ancora una volta eccepito la incostituzionalità della legge in questione per le sentenze non definitive, precedenti alla elezione come nel caso che riguarda da vicino proprio Fasano. Su tale incongruenza è lo stesso ex candidato sindaco a spiegare che “pur non essendo applicabile la legge Severino” al suo caso, lui resta ugualmente sospeso dalla carica di  consigliere in quanto a sua volta è stato “sospeso” il giudizio di merito in attesa che sulla stessa legittimità della legge Severino applicabile anche  al suo caso si pronunci la Corte costituzionale.

“Prendo atto con favore della decisione del tribunale di Lecce di aver condiviso in pieno la tesi giuridica da me sempre sostenuta: la legge Severino non è applicabile a chi, come è il mio caso, ha  una sentenza in primo grado emessa ancor prima della stessa candidatura. Peccato che il meccanismo perverso del sistema giudiziario, non permetta però la sospensione della mia sospensione durante l’esame da parte della Corte costituzionale, poiché la così detta fase cautelare è già conclusa e si dovrà attendere la decisione della Consulta. Lotterò comunque e sarò sempre in prima fila con Gallipoli Futura, contro ogni forma di arroganza del potere”.

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