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Venerdì, 19 Aprile 2024
Gallipoli

Lecce e Gallipoli, tanti volti nuovi per il rush finale

Il Lecce ora ha in squadra Loviso e Di Michele. Nel Gallipoli sono cambiati molti nomi. Per De Canio, l'opportunità di puntellare gli spazi vuoti. Per Giannini, parte una nuova sfida

Si chiude il mercato di riparazione, nel Salento qualcuno saluta, altri arrivano, in un avvicendamento a cavallo fra gennaio e febbraio che desta più di qualche sorpresa. E a ben vedere, la lettura delle novità è sostanzialmente diversa, fra Lecce e Gallipoli. Indipendentemente dagli obiettivi prefissati, una promozione diretta nel primo caso (ormai non ci si può più nascondere dietro la maschera delle scaramanzie) e la salvezza nel secondo. Entrambi raggiungibili, a patto che si prosegua sulla strada già intrapresa. Anche se per la compagine del capoluogo gli innesti sembrano mirati alla risoluzione di alcune lacune, mentre per gli jonici, il discorso è diverso. Il quadro economico è particolare, il volto cambia quasi radicalmente. Mister Giannini, che ha già svolto un lavoro titanico nella prima parte di stagione (il Gallo ha iniziato il campionato a corto di preparazione, stupendo a tratti la platea per qualità di gioco, pur vivendo momenti di naturale caduta libera), ma ora si ritrova a fare i conti con una sorta di reset dei ranghi e con un nuovo carico di lavoro da iniziare. Le sfide, per il Principe, non finiscono mai.

Andiamo con ordine. Da oggi ci sono meno brasiliani, in forza al Lecce. Partito da tempo Edinho, che non ha mai trovato feeling con il calcio italiano ed il cui apporto è stato a dir poco approssimativo, specie in considerazione dell'alto obolo versato per accaparrarsi le sue prestazioni, saluta la squadra anche Digao. L'oblungo fratello di Kakà (un paio di apparizioni a gara avviata) ritorna a casa, nel Milan. Per puntellare una difesa spesso sulla graticola, nonostante la prima posizione in classifica, ci si è indirizzati verso Stefano Ferrario, 24enne proveniente dal Ravenna. Un investimento vero e proprio (uno dei pochi, nell'anno del progetto), dato che ha firmato un quinquennale. Ancora da valutare sul campo, anche se di lui si dice un gran bene.

Ma c'è curiosità soprattutto per gli arrivi freschi, al terminal del Via del Mare. Massimo Loviso e David Di Michele si svestono della casacca granata, e ora puntano alla promozione nel Salento. La situazione ambientale, a Torino, è delicata, dopo la famigerata aggressione di alcuni calciatori in un ristorante all'ombra della Mole, qualcuno ha deciso di cambiare aria. Loviso dovrebbe ricoprire il vuoto lasciato da Edinho (anche se Vives non ha demeritato, nella posizione di centrocampista davanti alla difesa), mentre Di Michele, punta di movimento in grado di creare spazi sfruttando la rapidità, e con l'immancabile vizietto del gol (per ora, però, solo quattro marcature con il Toro ed un avvio di stagione segnato da mille travagli), potrebbe essere la spalla ideale per il bomber Daniele Corvia.

Mister De Canio conosce bene Di Michele, avendolo avuto a disposizione nell'Udinese. La sua esperienza potrebbe tornare utile, in una squadra in cui gli attaccanti non mancano, sebbene Baclet e Marilungo (di cui si mormorava un ritorno in blucerchiato), finora, non abbiano garantito costanza di rendimento. Entrambi giungono in prestito, fino a giugno, ed il loro futuro in maglia giallorossa è tutto da scrivere. Molto dipenderà da come riusciranno ad inserirsi nella rosa, e se sarà un Lecce più forte, lo stabiliranno solo i risultati sul campo.

Discorso più complesso è quello che riguarda il Gallipoli, dove ai risultati sostanzialmente buoni della squadra (forse persino inattesi, e qui molto è frutto della sagacia di Giannini) fanno da contraltare le vicissitudini di una società nuova e spesso nell'occhio del ciclone, soprattutto per questioni legate agli ingaggi. E così, il lavoro svolto dal responsabile dell'area tecnica, Michele Scaringella, è stato a dir poco frenetico. L'avvicendamento è davvero di massa. Vanno via Isah Eliakwu, Davide Mandorlini, William Pianu, Piergiuseppe Maritato, Roberto D'Aversa, Vlado Smit, Matias Garavano ed i due bomber della storica promozione, Francesco Di Gennaro e Ciro Ginestra. Arrivano Claudio Della Penna, Flavio Lazzari, Andrea Galeotti, Fernando Luis Paez, Rey Volpato, Attila Filkor, Mario Artistico, Fernando Luis Centi. E' al momento congelata, invece, la trattativa con l'attaccante Fausto Rossini, svincolato. Non è detto, però, che si possano aprire spiragli, prossimamente.

Tanti volti nuovi, insomma. Il problema resta sempre quello di amalgamare il gruppo a campionato in corsa, sulla scorta delle esigenze tattiche. Ma Giannini ha già fatto il mezzo miracolo all'inizio di quest'avventura nella serie cadetta. Perché sia completo, ora deve ripartire dal rinnovamento forzato. Una battuta, infine, sul caso Bettarini. E' sfumata quella che era stata da subito ribattezzata un'operazione di marketing. Ma le discussioni, nel breve intervallo in cui se n'è parlato, non sono mancate, fra qualche risolino e un po' di sconcerto. Chi non ha gradito le battute sono stati però i tifosi, specie quelli della curva.

All'avventatezza della possibile operazione, hanno ribattuto sostenendo proprio le tesi del presidente D'Odorico, e ricordando che il Parma ha fatto in passato qualcosa di simile, con Gene Gnocchi: solo una trovata pubblicitaria, perché scandalizzarsi? E si sono stretti ancor di più intorno alla squadra. Il fatto è che molti hanno storto la bocca di fronte alle motivazioni esposte, ovvero quelle di far conoscere meglio la città. Non fosse altro perché fra storia, tradizioni e turismo, Gallipoli vanta già una fama internazionale. Ma una cosa è certa: se il desiderio era di far parlare un po' più di sé, D'Odorico c'è riuscito. Ed i riflettori nazionali li ha attirati. Oscar Wilde insegna: c'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé.

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