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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Inverno, centro storico deserto. I commercianti vogliono nuovo regolamento

L’associazione presieduta da Matteo Spada punta a sbloccare i divieti per le nuove aperture dei locali e dehors permanenti

GALLIPOLI – La doppia faccia del borgo antico di Gallipoli, straripante di gente e con locali in piena attività nel trimestre estivo e desolatamente vuoto e silenzioso nel periodo invernale, riaccende il dibattito cittadino sulla necessità di rivitalizzare la città vecchia. Una questione che si riaccende anche alla luce della controversa battaglia amministrativa e giudiziaria che al momento pone al palo (dopo la sospensiva del Consiglio di stato e l’attesa del giudizio di merito del Tar) e congela il blocco delle nuove aperture e il rilascio delle nuove licenze per locali e attività di somministrazione di alimenti e bevande imposto dal Piano del Commercio del Comune. E da qui che partano anche una serie di stimoli e di richieste indirizzate all’amministrazione comunale del sindaco Stefano Minerva da parte dell’Associazione dei commercianti e imprenditori di Gallipoli, prime tra tutte quelle che invitano ad una rivisitazione proprio dei vincoli imposti dal regolamento comunale sulle nuove aperture di bar e ristoranti e la possibilità di montare gazebo chiusi anche in inverno per facilitare la somministrazione al riparo dalle intemperie.                             

"Venire incontro agli imprenditori"

Il presidente dell’associazione dei Commercianti e imprenditori, Matteo Spada ha invitato senza fronzoli l’amministrazione comunale a venire incontro agli imprenditori del borgo antico. “Invece di proteggere, stimolare e tutelare le attività di un certo tipo, le stesse vengono bloccate sul nascere. C'è una certa controtendenza del centro storico di Gallipoli, in questo periodo dell'anno, rispetto agli altri centri storici, che è tristemente noto a tutti: è infatti completamente deserto” lamenta infatti Spada. Una considerazione espressa con forza in questi giorni anche dal consigliere comunale di Italia Destati ed imprenditore nel settore turistico e ristorativo, Sandro Quintana. “La politica e l'imprenditoria devono necessariamente viaggiare su un unico binario” dice Quintana, “solo così si può dare alla propria comunità benessere e lavoro e rendere la propria città bella e vivibile 365 giorno all'anno. Il nostro centro storico in questo periodo è sempre più paragonabile ad una città fantasma e l’amministrazione comunale dovrebbe riflettere sulle sue scelte fatte sino ad ora e dare avvio alla risvolta anche in tale direzione”.    

Sulla questione del centro storico deserto nel periodo invernale, il presidente dell’associazione commercianti, Spada, ritiene principalmente che “la pesante limitazione attuale, soprattutto riguardante il non rilascio delle autorizzazioni per nuove aperture, è assolutamente sbagliata”. Vi sarebbe dunque, ad oggi, secondo gli operatori commerciali una forte necessità di riformare il regolamento per quanto riguarda il comparto, con particolare riferimento appunto al centro storico, inserendo possibilmente delle variabili per ottenere la Scia o per l’utilizzazione stagionale del suolo pubblico e non escludendo invece del tutto la possibilità di nuove aperture a priori. “Sarebbe opportuno invece verificare caso per caso, l’esistenza o meno di determinati requisiti” puntualizza Spada, “che consentirebbero alle attività di rimanere aperte. Ad esempio, anche per le sale interne dei locali bisognerebbe istituire la regola di una metratura minima per poter svolgere tranquillamente un servizio interno, facendo quindi leva su criteri qualitativi e non meramente quantitativi. Siamo quindi contrari alla scelta di una chiusura avvenuta in passato e che potrebbe essere tranquillamente ridiscussa oggi, perché è un freno importante allo sviluppo di nuove attività”.

"Anomalie e cortocircuiti nel regolamento"

Matteo Spada, Presidente associazione commercianti-2L’assurdo, secondo la disamina dei commerciati gallipolini che si riconoscono nel sodalizio associativo di categoria, è che si stava ad esempio impedendo l’apertura di un’attività di ristorazione che si esprime tutta all’interno dei locali e che, data la portata dell’investimento (che è tangibile e di una certa portata), garantirà senza dubbio l’apertura per 365 giorni all’anno e l’occupazione di un notevole numero di persone. “E’ mai possibile creare un regolamento che genera questo tipo di anomalie e corti circuiti?” si chiede Spada, “considerando poi soprattutto che la cultura e l’arte culinaria di cui noi gallipolini rappresentiamo l’eccellenza è uno dei massimi fattori di competitività in un mercato sempre più agguerrito. Un ottimo ristorante è infatti quasi sempre un motivo in più per visitare una città già bella di suo come la nostra. Bene, ma c’è bisogno di nuove regole che possano innescare un circolo virtuoso e che possano anche lasciare mani libere a chi voglia investire. Questo andrebbe sicuramente a riqualificare il nostro centro storico e l’offerta in generale, commerciale e di ristorazione, che la città offre ai suoi visitatori”.

Tra le altri limitazioni attuali, c’è infine l’impossibilità, lamentata sempre dalla categoria, per l’imprenditore di poter destagionalizzare il proprio fatturato e la propria attività, perché al momento non è prevista la possibilità per le strutture di offrire riparo alle persone. “Cosa questa che invece, stranamente, non accade in altri comuni salentini” spiega ancora Spada, “come ad esempio Maglie, dove un’attività ben nota all’interno del centro storico riesce ad offrire ai propri clienti un riparo dove poter consumare la propria ordinazione al coperto ed in completa tranquillità. Se questo avvenisse anche a Gallipoli, allora si potrebbe iniziare davvero a parlare di destagionalizzazione”.

Da gennaio previste varie riunioni

Ed è per questo che in conclusione i commercianti annunciano che, già da metà gennaio, si avvieranno delle riunioni monotematiche con tutti i soci, volte a preparare tutta una serie di proposte al fine di innovare il regolamento dell’occupazione del suolo pubblico ed il regolamento commerciale in generale, invitando poi gli amministratori a cogliere le criticità sperimentate dagli operatori e che si cercherà di superare, con un nuovo regolamento che dovrà essere condiviso da entrambe le parti.

“L’obiettivo finale sarà quello di ideare insieme un piano d’azione, volto a superare l’ingessatura della Soprintendenza riguardante l’obbligo di occupare solo in maniera temporanea il suolo pubblico nel centro storico, cioè dal 30 marzo al 30 novembre” conclude Matteo Spada, “perché, di fatto, noi non possiamo occupare il suolo pubblico tutto l’anno e non possiamo neppure utilizzare strutture come dehors, magari anche pagando al Comune l’affitto o il canone, per incentivare l’utilizzo in un momento in cui la città ne ha più bisogno per attirare visitatori e turisti. E’ infatti assurdo che in altri periodi siano permessi carichi assurdi di strutture nel centro storico mentre in inverno, nel periodo in cui lo stesso centro storico si svuota, non siano invece ritenute tollerabili”.

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