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In fiamme l'auto del ds del Gallipoli Danilo Pagni

Attentato nella tarda serata di ieri nei confronti del responsabile dell'area tecnica del Gallipoli calcio. Ingenti i danni. Indaga la polizia. La vettura era parcheggiata davanti all'abitazione

Dalla contestazione alle intimidazioni. O al gesto scellerato di qualche scheggia incontrollata del tifo più esagitato? Si indaga in queste ore per risalire agli autori dell'attentato incendiario che nella tarda serata di ieri ha visto sfortunato protagonista il direttore sportivo del Gallipoli calcio, Danilo Pagni. Erano da poco passate le 23 quando ignoti hanno preso di mira l'autovettura del responsabile dell'area tecnica giallorossa, parcheggiata come sempre all'aperto, nei pressi della sua abitazione in pieno centro cittadino. "Erano circa le 23,15" racconta nella ricostruzione dell'accaduto il legale di Pagni, l'avvocato Roberto Cataldi, "quando alcuni vicini del direttore sportivo del Gallipoli avvertivano sua moglie che l'autovettura, una BMW 530 XD, stava prendendo fuoco. E alcune persone si stavano già prodigando per spegnere le fiamme con l'ausilio di un estintore. Nel contempo sono intervenuti immediatamente gli agenti del locale Commissariato i quali constatavano che la natura dell'incendio era dolosa".

A quanto è dato di sapere infatti è stata utilizzata una bottiglietta in plastica, piena presumibilmente di benzina, che dopo essere stata posata tra il cofano anteriore ed il parabrezza dell'auto, è stata poi accesa. A sostegno di questa tesi il ritrovamento, sul luogo del fattaccio, da parte dei poliziotti, dei resti di una bottiglietta sparsi per terra. "I danni cagionati sono di notevole entità" prosegue Cataldi, "e viene escluso che l'attentato possa avere una matrice di carattere politico, mafioso o di altra natura, se non quella riconducibile all'attività calcistica. Infatti, Pagni è ottimamente integrato nella cittadina jonica e ha costruito un ottimo rapporto anche con i tifosi organizzati. Quello che è accaduto a Gallipoli segna una brutta pagina per tutto il calcio non solo gallipolino e salentino ma nazionale in genere. Il mondo del calcio che dovrebbe rappresentare una fetta della sportività e della correttezza e del leale confronto tra atleti" conclude il legale di Pagni, "sta facendo venire invece a galla gli aspetti più brutti e negativi della nostra società e l'attentato incendiario contro un direttore sportivo che a Gallipoli ha ottenuto risultati eccezionali - tre promozioni e una Coppa Italia di serie C - ne è l'aspetto più eclatante. Anche per il calcio sta arrivando la fine di un sogno?".

Sull'episodio ovviamente regna il massimo riserbo dettato dal segreto istruttorio. E' comunque altrettanto evidente che tutto lascia intravedere un collegamento diretto con il sogno ormai quasi svanito per la compagine di Vincenzo Barba e mister Patania, di conquistare almeno un posto utile per i play-off nella lotta per la promozione in serie B. La sconfitta con il retrocesso Martina "brucia" ancora, senza dubbio. Ma la comunità gallipolina, calcistica e non, ha dimostrato la sua maturità nelle vittorie. Vogliamo continuare a credere che sia in grado di accettare, civilmente, anche le eventuali sconfitte. A prescindere dai potenziali responsabili.

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