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Gallipolino in fin di vita dopo un volo di 300 metri

Un 36enne della città jonica in prognosi riservata: appassionato di parapendio, s'è gettato da una montagna calabrese. Ma forse a causa di un errore di manovra è rovinato pesantemente al suolo

D.F.A., 36enne, gallipolino, amante del parapendio, una disciplina affascinante e rischiosa allo stesso tempo, è ricoverato in prognosi riservata presso l'ospedale di Praia a Mare, in provincia di Cosenza. La notizia, ribattuta dall'Ansa, riporta il fatto che l'uomo si sarebbe schiantato al suolo dopo un volo di circa 300 metri, ricavandone gravissime lesioni, fra cui un trauma contusivo alla colonna lombosacrale.

L'appassionato di parapendio si è involato con il suo paracadute da una delle tante montagne che sorgono in località "Foresta". Sarebbre dovuto atterrare su una vicina spiaggia, ma a causa di qualche problema, forse una manovra errata, ha perso il controllo del proprio "mezzo". La conseguenza: un durissimo impatto sul suolo, con vistosi danni fisici.

Giusto per la cronaca: il parapendio è un paracadute a profilo alare, progettato per decollare usando la spinta delle gambe e per planare nell'aria sfruttando l'energia del vento e la forza di gravità. Il parapendio è solitamente costruito in nylon, con una vela costituita da due superfici disposte in modo parallelo e tenute insieme da membrane verticali chiamate "centrine".

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