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Fumo e rifiuti speciali nell'ex cava di Gallipoli

Denunciato dalla Guardia di finanza il proprietario dell'area trasformata in una discarica a cielo aperto. I militari hanno individuato il sito con l'ausilio degli elicotteri

L'hanno intercettata dal cielo, durante un giro di perlustrazione con gli elicotteri della Guardia di finanza nell'ambito di un servizio preposto proprio alla tutela ambientale. Una operazione a largo raggio, come si dice in questi casi, che è partita dal Comando generale delle fiamme gialle di Bari coinvolgendo nell'intervento i militari in forza a Gallipoli, comandanti dal capitano Marco Damu.

Una discarica abusiva a cielo aperto di rifiuti grande oltre 172mila metri quadrati è stata individuata a Gallipoli, località "li Sauli". Si tratta di una cava, un tempo utilizzata per l'estrazione della pietra, trasformata in un enorme pattumiera dove gente senza scrupolo si recava per buttarci dentro ogni genere di schifezza: amianto, vecchi copertoni, carcasse di elettrodomestici, materiale di risulta in genere.

Il proprietario del terreno, amministratore di capitali di una società, è stato denunciato all'autorità giudiziaria per abbandono incontrollato di rifiuti. Ma la cosa più grave è che da quella discarica si levavano colonne di fumo, che a tratti impedivano perfino la visibilità agli automobilisti in percorrenza sulla strada adiacente all'ex cava. E i militari in perlustrazione con l'ausilio degli elicotteri, si sono insospettiti proprio dal fumo che si levava dalla discarica. Una specie di nebbia tossica persistente su quella zona tanto far apparire l'area una sorta di inferno dantesco. A due passi dal mare.

Fumo e rifiuti speciali nell’ex cava di Gallipoli

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