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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Minerva assegna il comando dei vigili al segretario comunale. Fasano non “concilia”

Soluzione temporanea adottata dal sindaco per i prossimi due mesi. A Giancarlo Ria la reggenza della polizia locale. Il capogruppo di Gallipoli Futura: "Altra perla d'illegittimità"

GALLIPOLI - Parte la fase di riorganizzazione degli uffici comunali di Palazzo Balsamo e in attesa di procedere alla definizione dell’iter per la nomina del nuovo comandante dei vigili urbani il sindaco Stefano Minerva ha inteso adottare una soluzione temporanea assegnando l’incarico di reggenza al neo segretario generale Giancarlo Ria. Con un decreto del 23 settembre scorso infatti il primo cittadino ha disposto il nuovo incarico temporaneo affidato “in via del tutto eccezionale” al segretario comunale vista la necessità di assegnare la direzione “dell’Area 2-Polizia Locale” che  durante la reggenza della gestione commissariale del viceprefetto Aprea era stata assegnata al comandante Antonio Orefice (sulla scorta della convenzione con il Comune di Galatina) e negli ultimi mesi affidata, con incarico a scavalco, al comandante della polizia locale di Maglie, Giovanni Margilio. Ora per i prossimi due mesi, e in attesa della definizione del quadro normativo per il reclutamento delle figure dirigenziali, il sindaco ha inteso predisporre la soluzione interna in capo al segretario Ria.

Il tutto tenendo conto comunque che dovrebbe trattarsi di una soluzione temporanea e straordinaria atteso che allo stesso segretario comunale, nominato anche responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune, non possono essere assegnati incarichi dirigenziali tranne che per situazioni particolari e temporanee, per una durata non superiore ai tre mesi. Una definizione transitoria dunque, come ha esplicitato nel suo decreto di nomina il sindaco Minerva, che dovrebbe traghettare la reggenza del comando della polizia locale (che contempla le sezioni di segreteria comando, polizia amministrativa, e polizia stradale) sino alla fine dell’anno in attesa di sviluppi. Una decisione a dir poco “incomprensibile” invece è stata la valutazione da parte del capogruppo di Gallipoli Futura, Flavio Fasano.Nuovo segretario generale Giancarlo Ria-2

 “Ma cosa c'entra il capo della burocrazia comunale con il comando di un corpo che non fa parte della burocrazia in senso stretto? Ecco un’altra perla di illegalità del sindaco Minerva”. E’ questa la sintesi della dura critica riveniente dai banchi dell’opposizione nei confronti della decisione del sindaco Stefano Minerva di nominare, seppur temporaneamente, il segretario comunale alla guida del corpo di polizia municipale. Una valutazione aspra  quella espressa da Flavio Fasano, che già durante l’estate appena trascorsa aveva contestato la decisione dell’amministrazione comunale di reclutare i vigili stagionali, da impiegare sul territorio di Gallipoli, attingendo dalle graduatorie dei comuni di Lecce e Nardò. E ora i rilievi di Fasano si spostano sul decreto di nomina del nuovo reggente del comando della polizia locale di via Pavia sino al 30 novembre prossimo, salvo proroghe.

“Incredibile ma vero, dopo aver fatto venire il comandante della polizia municipale di Maglie, lo stesso comune dal quale Minerva ha copiato il programma elettorale” accusa Fasano, “ora il sindaco promuove a tale incarico il segretario generale. Nulla da dire sul dottor Giancarlo Ria del quale riconosciamo capacità e meriti” chiarisce il capogruppo di Gallipoli Futura, “ma come recentemente ribadito dal Consiglio di stato il corpo di polizia municipale non può essere considerato come una struttura intermedia inserita in una struttura burocratica più ampia, né attraverso un simile incardinamento può essere posta alle dipendenze del dirigente amministrativo che dirige tale più ampia struttura”. Richiamando anche i dettami dell’autorità sull’anticorruzione, Fasano censura la condotta dell’amministrazione di Minerva considerando la nomina del segretario comunale in qualità di dirigente della polizia locale come un “atto illegittimo”. Una valutazione ovviamente prontamente “smontata” da Palazzo Balsamo  dove viene rimarcata la “legittimità del provvedimento di natura temporanea e transitoria sulla scorta anche dei dettami indicati  dal  Piano triennale per la prevenzione della corruzione approvato e in dotazione al Comune”.

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