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Chiarezza sul caso Samsara. Fiore (Udc): “Nessuna volontà politica, solo atti dovuti”

Intervento della consigliera comunale della maggioranza di Minerva per sgomberare il campo dalle accuse mosse al Comune per la chiusura forzata del lido

GALLIPOLI – I granelli della burocrazia e delle interpretazioni sulle norme specifiche dell’ordinanza balneare e del codice della navigazione si sono abbattuti  inesorabilmente sul futuro prossimo del Samsara beach e hanno imposto gli atti consequenziali da parte del Comune. La vicenda della chiusura forzata del lido, e l’avallo della determina comunale che ha sancito la decadenza della concessione demaniale da parte del Tar di Lecce, tornerà presto nella mani dei giudici amministrativi con il ricorso in appello già annunciato dalla società titolare dello stabilimento, la Sabbia D’oro srl. Ma nel frattempo è l’amministrazione comunale di Palazzo Balsamo, per voce del capogruppo dell’Udc, Caterina Fiore, che vuole sgomberare il campo dalle facili strumentalizzazioni e dalle forvianti interpretazioni che sul caso Samsara si stanno rincorrendo nell’opinione pubblica e sui social network. La consigliera Fiore, così come fatto dal sindaco Stefano Minerva agli albori della questione, intende ribadire un concetto cardine: “il Comune non ha colpe o responsabilità specifiche nella decisione di avviare il procedimento finalizzato alla  decadenza della concessione demaniale marittima e delle connesse autorizzazioni nei confronti del Samsara”.

In altre parole il Comune “non poteva agire diversamente” ed ha concluso l’iter che ha interessato da vicino il Samsara seguendo le procedure standard e le normative vigenti. “In qualità di rappresentante della maggioranza di governo della città di Gallipoli e ribadendo quanto già chiarito dal sindaco Minerva” spiega il capogruppo dell’Udc, “visto soprattutto le cattive interpretazioni che si stanno diffondendo in città e sui social network, mi preme spiegare ancora una volta a tutti i cittadini e agli imprenditori che l’amministrazione comunale non ha alcuna colpa o responsabilità specifica nella decisione di avviare il procedimento finalizzato alla decadenza della concessione demaniale marittima e delle autorizzazioni nei confronti del Samsara. Né tanto meno chi governa la nostra città ha mai avuto, fin dal suo insediamento, la volontà di contrastare lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio, anzi al contrario lavoriamo ogni giorno per definire le strategie migliori per fare il bene della città, ma il Comune non può sottrarsi e non può non rispettare i provvedimenti intimati da altre istituzioni quali la Capitaneria o la Procura e quindi deve muovere atti amministrativi che danno esecuzione a quanto disposto. Dopo i controlli della Capitaneria” aggiunge la consigliera Fiore, “è stata la stessa autorità marittima a chiedere all’amministrazione comunale di avviare il procedimento di decadenza del titolo concessorio, che dunque è, e resta, un atto dovuto al quale il Comune non poteva, per legge, sottrarsi. Provvedimento che ora è stato confermato nella sua validità dal Tar e anche in questo caso l’amministrazione comunale deve seguire le disposizioni della sentenza”.

Al di là di questo la consigliera comunale della maggioranza tende a rimarcare l’importanza indiscutibile del Samsara beach e del suo gruppo imprenditoriale che rappresenta “un brand innovativo e consolidato e sicuramente la eventuale perdita di quel tipo di intrattenimento sarebbe un duro colpo per l’equilibrio turistico della città”. Ma il concetto basilare viene ribadito: “La gente e tutti i cittadini devono sapere che nessuno si alza la mattina e va in Comune per decidere di aprire o chiudere uno stabilimento, ma ci sono delle procedure che gli uffici comunali sono tenuti a seguire. Così sarà anche dopo la sentenza del Consiglio di stato: il Comune e l’amministrazione” conclude la Fiore, “non potranno che seguire ed attuare le disposizioni già impartite dal Tar e prossimamente dal pronunciamento sul ricorso al Consiglio di Stato”.

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