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Sabato, 20 Aprile 2024
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Caso mensa, anche Minerva revoca l’appalto a La Fenice Srl. Presto nuovo servizio

Dopo Nardò anche il Comune di Gallipoli decide per la risoluzione del contratto. Un dossier nella mani dell'assessore Coronese sulle inadempienze

GALLIPOLI – Quasi un effetto domino e dopo la decisione drastica dell’amministrazione comunale di Nardò, annunciata ieri, anche il Comune di Gallipoli ha deciso di proseguire con la sospensione del servizio di refezione scolastica e di avviare la procedura per la revoca del servizio alla società La Fenice Srl. Dopo i recenti sviluppi della vicenda sul caso mensa, con la chiusura disposta dalla Asl del centro cottura di Galatone, i 174 casi di tossinfezione alimentare tra i più piccoli e i 23 dipendenti risultati positivi a coprocultura e al tampone, il sindaco Stefano Minerva e l’amministrazione gallipolina hanno deciso di non indugiare oltremodo e di risolvere definitivamente il contratto con la ditta. Anche se alla base delle motivazioni e delle indicazioni fornite al dirigente di settore, la dottoressa Laura Rella, vi sono una serie di inadempienze e lacune nell’espletamento del servizio da parte della ditta affidataria raccolte in un dossier minuzioso (già sottoposto all’attenzione dell’avvocatura comunale) consegnato dall’assessore alla pubblica istruzione Silvia Coronese e che si basa sulle relazioni sottoscritte dai docenti responsabili delle scuole cittadine delegati al controllo, ai pasti e al servizio della mensa e ovviamente anche dai dirigenti degli istituti dei poli scolastici.

La decisione secondo quanto comunicato in una conferenza stampa dal primo cittadino Minerva, dall’assessore Coronese, e dalla presidente della commissione Sanità, Titti Cataldi (presenti anche il dirigente e il funzionario dell’ufficio scuola Laura Rella e Davide Tuccio) non fa leva espressamente all’ex art 54 lettera e del capitolato d’appalto per i casi di intossicazione alimentare (di cui si è comunque tenuto conto per quanto avvenuto in altri comuni) per il semplice fatto che “a Gallipoli non si sono verificati e conclamati casi di intossicazione dei bambini che hanno mangiato nella mensa come avvenuto a Nardò o in altri centri”, ma comunque dalle indicazioni giunte in Comune e dalle inadempienze segnalate dalle scuole in riferimento allo svolgimento del servizio di refezione scolastica, e dopo essere venuto meno anche il rapporto fiduciario tra le famiglie e l’attuale ditta affidataria dell’appalto, sono emerse tutte le condizioni che hanno portato l’amministrazione comunale ad assumere la decisione della risoluzione anticipata del contratto.                  DSCN3956-2

Decisione  che il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva e l’assessore Coronese, hanno comunicato e motivato questa mattina nel corso di un incontro appositamente convocato nella sede comunale di via Pavia in cui è stata data contezza delle volontà assunte dalla giunta comunale che ha formalizzato la procedura di revoca dell’appalto del servizio di preparazione, confezionamento, veicolazione e distribuzione dei pasti per le scuole dell’infanzia statali e primarie di cui è responsabile la società La Fenice. Nelle scuole gallipoline, in via cautelativa, il servizio di refezione era stato già ulteriormente sospeso con tre ordinanze sottoscritte dal primo cittadino e che hanno di fatto interrotto il servizio mensa sino al prossimo 20 novembre in attesa di sviluppi sulla vicenda.

Per garantire la prosecuzione del servizio e allentare i disagi anche per il mancato svolgimento del tempo pieno nelle scuole, l’amministrazione comunale ha già interpellato la seconda ditta in graduatoria nel relativo bando di gara, la Ladisa spa di Bari, che potrebbe subentrare nelle prossime settimane per effettuare il servizio e alla quale l’amministrazione comunale richiederà anche la disponibilità ad inglobare undici lavoratrici locali addette alla distribuzione dei pasti che sino ad ora sono state alle dipendenze delle varie ditte affidatarie del servizio mensa e ultimamente quindi in capo a La Fenice Srl, e che nel corso dell’incontro hanno evidenziato la preoccupazione per la salvaguardia del proprio posto di lavoro.

"E' stata una decisione travagliata perché quando si decide di rescindere un contratto ci sono sempre dei contraccolpi importanti” ha detto il sindaco Minerva, “e non lo abbiamo fatto certo a cuor leggero, ma dopo tutti gli eventi che si sono succeduti in questi dieci giorni, abbiamo ritenuto fondamentale salvaguardare la salute dei nostri bambini e, di conseguenza, tranquillizzare le mamme che non erano più serene nel far mangiare i bambini a scuola". La decisione come ha ribadito il sindaco è stata presa alla luce di quanto accaduto a Nardò, sebbene a Gallipoli non vi siano stati casi acclarati di intossicazione. E sono vari i motivi che hanno portato l'amministrazione a compiere questo passo. "Siamo venuti anche incontro a quelle che erano le esigenze degli insegnanti" chiosa a l'assessore Silvia Coronese, “e per la prima volta c'è stato un grande coordinamento tra amministrazione e dirigenti scolastici. Ad oggi il servizio non era svolto in maniera corretta, ci sono state diverse inadempienze che segnaleremo nel momento della risoluzione del contratto”.

Una decisione importante e necessaria ha sottolineato anche la consigliera e presidente della commissione Sanità, Titti Cataldi: "La situazione stava diventando ormai insostenibile, dovevamo assolutamente sospendere il servizio e sappiamo benissimo che la salute dei bambini e la loro incolumità sono la cosa più importante". Ci sono volute quindi tre ordinanze di sospensione prima di prendere tale decisione. Nel frattempo l’amministrazione comunale di Gallipoli sta lavorando al protocollo d'intesa valido da ora in avanti, insieme ai Comuni di Alezio, Corigliano d'Otranto, Nardò e Parabita, ma che ci si augura possa allargarsi a tutti i comuni della provincia. Un protocollo per rafforzare il rapporto tra i comuni, le varie commissioni mensa e l'Asl e garantire un coordinamento e, quindi, un servizio migliore e un controllo capillare. "Continueremo a garantire il servizio di refezione scolastica e coma la normativa impone, se ne occuperà la ditta seconda in graduatoria, la Ladisa” ha concluso Minerva, “bisogna solo pazientare e avere rispetto dei tempi tecnici. Stiamo dimostrando che la risvolta si attua in modo concreto, dando risposte e fatti. Quest'amministrazione si assume la responsabilità di riportare la serenità nelle famiglie. Vogliamo anche avanzare la proposta di portare, per la prima volta, un centro cottura qui a Gallipoli, ma questo è un ragionamento più a lungo termine che si valuterà con la commissione mensa".

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