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Venerdì, 29 Marzo 2024
Gallipoli Gallipoli

Scogliere friabili e a rischio. Capitaneria “blocca” i bagni vicino le grotte

Segnalazioni e crepe in prossimità delle cavità "Monaci" e "del Diavolo" del lungomare Galilei. Interessati altri nove tratti di litorale a rischio sfaldamento

GALLIPOLI - Movimenti franosi e crepe che mettono a rischio la stabilità del costone roccioso del lungomare Galilei e le scogliere della grotta dei Monaci e del Diavolo. E dopo le segnalazioni e le ripetute richieste di messa in sicurezza inviate al Comune arriva l’ordinanza di divieto di balneazione, navigazione, pesca e ancoraggio a meno di dieci metri dalla costa per evitare pericoli a bagnanti e pescatori. Ma non solo. Rivisitando le perimetrazioni e le prescrizioni del Piano stralcio di assetto idrogeologico dell’Autorità di bacino della Puglia, che hanno ravvisato l’innalzamento del grado di pericolosità (Pg2) di sfaldamento in diverse zone costiere del litorale nord e sud di Gallipoli, e visto che sino ad oggi l’Autorità marittima non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’amministrazione comunale circa le azioni di tutela e salvaguardia dei tratti considerati a rischio, ecco che la nuova ordinanza interdittiva si estende anche per altre nove località fronte mare.

E’ quanto disposto con un’ordinanza a firma del comandante della capitaneria di porto ionica, Attilio Maria Daconto, che ravvisando la pericolosità anche potenziale dello sfaldamento di alcuni tratti, comunque limitati, della scogliera gallipolina ha deciso di procedere con le interdizioni e invitando il Comune a posizionare anche la relativa cartellonistica di divieto e di allerta in attesa di procedere con la messa in sicurezza. Si tratta in buona sostanza del divieto di balneazione, navigazione, sosta e ancoraggio di tutte le unità navali in genere e per la pesca professionale o sportiva da effettuare sottocosta che oltre il litorale del lungomare Galilei nei pressi delle grotte, interessa anche alcune zone di scogliera del Cotriero, della marina di Lido Pizzo, della zona ai piedi della Torre di San Giovanni La Pedata.

E ancora interessati dal divieto, per i possibili e potenziali movimenti franosi, fino ad una distanza tra i 10 e 20 metri dalla costa, alcuni tratti costieri tra Le Fontanelle e via Fiume, le zone del litorale nord di contrada San Leonardo, e il tratto prospiciente il curvone della montagna spaccata nella marina di Lido Conchiglie dove lo scorso anno per altro si registrarono anche diversi incidenti con bagnanti finiti in ospedale. Nello specchio acqueo antistante i bastioni del centro storico richiamata la distanza di sicurezza sino a dieci metri dallo Scoglio del Campo considerato anch’esso, nel Piano di assetto idrogeologico, in uno stato di elevata pericolosità geomorfologica e nei pressi del quale molti diportisti durante il periodo estivo sono soliti attraccare nonostante un ulteriore ordinanza di divieto ancora vigente. Si tratta come detto solo di alcuni tratti marginali di litorale che resta comunque fruibile e che su 26 chilometri di lunghezza è interessato dai divieti per poco più di un chilometro di costa.

E la situazione più delicata resta quella delle grotte cosiddette dei “Monaci” e del “Diavolo”, lungo la dorsale del lungomare Galilei, già interessate nel passato da crolli e da segnalazioni di pericolo. Un ulteriore avvertimento sullo stato di instabilità del tratto costiero proprio a ridosso della grotta Monaci è stato reso noto proprio pochi giorni addietro, e precisamente il 24 maggio scorso e posto all’attenzione del Comune e del comando della guardia costiera dai carabinieri della stazione di Gallipoli ravvisando potenziali situazioni di pericolo per bagnanti o per chi staziona nei pressi di quel tratto di  scogliera. Ma già in precedenza e fin dal 2014 la Capitaneria di porto aveva chiesto contezza al Comune di Gallipoli sui provvedimenti e le azioni che aveva intenzione di intraprendere a tutela della pubblica incolumità sui tratti costieri che l’Autorità di bacino segnalava già come geomorfologicamente a rischio. Richieste e interventi che non hanno avuto sino ad oggi riscontro e da qui e con la costa friabile i dovuti provvedimenti di divieto per evitare pericoli.

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