rotate-mobile
Gallipoli Gallipoli

Bilancio e cultura, scontro in Comune. Sulla cittadinanza decide il Consiglio

Le previsioni del bilancio e il conferimento della cittadinanza onoraria ad Eugenio Barba riaccendono lo scontro politico. Da Suez e dall'assessore Greco due radiografie opposte sul documento contabile. Nessun veto per l'onorificenza

GALLIPOLI – Previsioni di bilancio e le tematiche della cultura e del turismo riaccendono la contrapposizione politica a Palazzo Balsamo. Il tutto mentre proprio nella commissione Cultura si crea l’ennesimo polverone legato al conferimento della cittadinanza onoraria  ad Eugenio Barba che ha visto esprimere alcune riserve da parte dei consiglieri dell’opposizione Luigi Suez (Gallipoli 2012) e Rosario Solidoro (i Pugliesi) che non hanno espresso un voto favorevole. Ma nulla è ancora compromesso e deciso in tale direzione, anche perché gli stessi consiglieri non hanno escluso che a seguito di un adeguato approfondimento sulle ragioni del conferimento e sulla figura, non certo in discussione, del maestro del teatro mondiale contemporaneo di origini gallipoline (nato a Brindisi, ma da genitori originari della città bella dove ha vissuto sino all’età adolescenziale) si possa contribuire con voto unanime alla decisione dell’assise civica. Sulla scorta del regolamento comunale vigente infatti il conferimento della cittadinanza onoraria deve passare con voto unanime espresso dal Consiglio comunale.

Un modo come un altro di trovare, almeno su questioni di tale caratura, una condivisione dell’intero assise civica come auspicato anche dal consigliere Paolo Barba che ha presieduto i lavori della commissione cultura di mercoledì. Si vedrà. Per ora nulla è ancora deciso, nemmeno lo stop o il rifiuto a concedere la cittadinanza onoraria ad Eugenio Barba. Il sindaco Errico ha già comunicato che si andrà in Consiglio comunale anche a costo di cambiare il regolamento per assegnare quella onorificenza, mentre altri due consiglieri di opposizione, Cosimo Chianella (Ppdt) e Assunta Cataldi (Tutto Cambia) prendendo le distanze dalla decisione assunta in commissione dagli altri due colleghi della minoranza, hanno garantito di fatto la loro condivisione e il loro voto favorevole.      

E il nodo dello scontro politico nell’alveo della cultura rimanda direttamente al fuoco incrociato delle scorse settimane sull’approvazione del Bilancio di previsione sul quale l’opposizione non ha espresso valutazioni in sede di Consiglio dopo aver abbandonato la seduta del 21 agosto scorso sulla scorta della protesta del comitato delle magliette bianche. Ma lo stesso consigliere Suez, in pillole, ha reso noto la valutazione del gruppo consiliare di Gallipoli 2012 sul bilancio di previsione approvato dalla sola maggioranza del sindaco Francesco Errico. Troppi contenziosi e soprattutto troppe le  cause perse e poca attenzione per cultura, sport, turismo, sociale e sviluppo economico. E’ questa in sintesi la radiografia e la valutazione del consigliere Suez sul bilancio di previsione. E sul quale il consigliere di minoranza ha ricavato due dati conclusivi e impietosi: “L’amministrazione Errico, brava solo con le parole, nei fatti dimostra di non avere rispetto per quegli argomenti di vitale importanza per una città che si reputi tale, ovvero cultura, sport, turismo, sociale, sviluppo economico, giustizia. E  l’indirizzo politico dato agli uffici è fallimentare, così come è attestato dalle cause perse”.

Per capire quanta attenzione l’amministrazione Errico ha dato e continua a dare alla cultura, o ad altri settori di vitale importanza per la collettività, secondo Suez, occorre fare riferimento alla relazione previsionale e programmatica 2014-2016. “Il sindaco Errico, difendendo la sua amministrazione sui media” evidenzia Suez, “ha riferito che il turismo selvaggio si è manifestato solo in cinque giorni di agosto e che nessuno parla, invece, del turismo culturale. Da quella relazione previsionale l’impegno in quei settori quali la cultura e il turismo è pari a zero”. Suez rammenta anche che già dal gennaio  dello scorso anno è stato chiesto in sede di commissione Bilancio di relazionare “su quanto contenzioso producono gli uffici, sulla percentuale di soccombenza e l’incidenza sul bilancio. A fronte di tali richieste” spiega ancora il consigliere Suez,  “è stato possibile accertare ad esempio che il settore demanio nel 2012 ha perso 6 cause su 14, mentre nel 2013 ne ha perse 4 su 5. Gli altri settori seguono più o meno lo stesso trend. Nessuno ha inteso relazionare sui costi delle cause perse. I dati ufficiali, attinti a seguito di una scrupolosa indagine, indicano invece che gli oneri di sentenze sfavorevoli per il solo costo delle spese processuali di soccombenza, nel 2012 è stato pari a 788.344,58 euro, nel 2013 a 1.146.663,41 euro e nel 2014 (fino a luglio) ad 462.614,54 euro per un totale in due anni di 2.397.622,53 euro. Siffatta somma” conclude Suez, “dovrebbe essere integrata, poi, con il costo dell’avvocato del Comune, qualora l’ente sia ricorso ad un difensore esterno, con ulteriore e gravosa lievitazione dei costi. Con una battuta si potrebbe tranquillamente dire che siamo un Comune dalle cause perse”.

Da contraltare invece le valutazioni del vicesindaco e assessore al bilancio, Antonella Greco che in primo luogo sottolinea il dato in controtendenza sulla pressione fiscale. “Questa amministrazione da subito si era prefissata l'obiettivo, nel rispetto dei principi dettati dall'ordinamento finanziario e contabile degli enti locali, di utilizzare al meglio i pochi spazi d'azione a disposizione per dare luogo a comportamenti virtuosi, che negli anni avrebbero potuto costituire prassi consolidata di buone regole e buona amministrazione, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di risanamento della finanza pubblica e il rispetto dei vincoli posti dai patto di stabilità interno. Credo che l’approvazione del Bilancio abbia trasformato tali intendimenti in risultati ben visibili in favore della collettività gallipolina". L’assessore alle Finanze entra poi nel dettaglio delle scelte dell’amministrazione comunale. “Per le entrate tributarie le aliquote di quest’anno sono le stesse del 2012” spiega, “eccezion fatta per le modifiche normative intervenute. Tra i dati più significativi va evidenziata la scelta di campo  per il nuovo tributo, la Tasi: a differenza della quasi totalità dei Comuni, infatti, il nostro ente non si è avvalso della facoltà di aumentare l’aliquota e l’ha prevista solo sulle abitazioni principali, producendo di fatto una riduzione del peso fiscale per le famiglie su tali fattispecie, tenuto conto che l’aliquota Imu è pari al 4 per mille e che non è dovuta la maggiorazione Tares, che peraltro era incassata dallo Stato”.

Il vicesindaco Greco evidenzia come tali scelte siano maturate in un regime di riduzione per i trasferimenti locali e comunque con margini di manovra abbastanza ingessati, nei quali comunque si sono raggiunti altri risultati, come “la riduzione delle spese correnti nonché l’assenza di criticità per i pagamenti dovuti dalla pubblica amministrazione alle imprese”. Per l’assessore al Bilancio, “sono questi i temi su cui bisogna confrontarsi con i gruppi consiliari, mentre con dispiacere noto che qualche consigliere di opposizione sfugge da questo confronto democratico, nei luoghi istituzionali, preferendo viceversa la piazza ed ovviamente l’assenza di ogni forma di contradditorio e quindi di replica”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bilancio e cultura, scontro in Comune. Sulla cittadinanza decide il Consiglio

LeccePrima è in caricamento