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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Appalto rifiuti, nuova diffida di Fasano. “Troppe carenze, revoca a Gial plast”

In commissione Ambiente i consiglieri di Gallipoli Futura hanno formalizzato la richiesta di risoluzione del contratto esibendo le carenze segnalate anche dalla Asl. In arrivo tre isole ecologiche

GALLIPOLI - Le percentuali sulla raccolta differenziata restano stabili e in crescita, sulla soglia del 70 per cento, e presto in città saranno collocate anche tre nuove isole ecologiche informatizzate per le quali il Comune ha ottenuto il via libera dalla Regione. Ma sul servizio di igiene ambientale e raccolta dei rifiuti è ancora bagarre politica a Gallipoli, soprattutto dopo il resoconto estivo da parte della Asl territoriale che anche a seguito della segnalazione presentata dai consiglieri comunali di Gallipoli Futura, Flavio Fasano e Giuseppe Cataldi, nel luglio scorso, a seguito di verifiche e sopralluoghi, ha riscontrato e comunicato anche al sindaco Stefano Minerva e ai dirigenti degli uffici comunali competenti, una serie di inadempienze da parte del raggruppamento di imprese guidato dalla Gial plast srl che gestisce l’appalto dell’Aro 11.

E alla luce di quanto palesato nel carteggio intercorso nei mesi scorsi tra la responsabile territoriale del Servizio d’igiene e sanità pubblica e il Comune e rafforzando i propri convincimenti in merito alla propria denuncia sulla “grave emergenza ambientale legata alle lacune del servizio d’appalto”, i consiglieri di Gallipoli Futura hanno formalizzato anche nel corso dei lavori della commissione Ambiente (convocata per oggi dal presidente Mino Nazaro), la loro diffida nei confronti del primo cittadino “a procedere con immediatezza, per le gravissime inadempienze poste in essere dalla ditta appaltatrice, così come tutte rilevate dalla nota a firma del dirigente medico del Servizio d’igiene e sanità pubblica, dottoressa Annamaria Giaffreda, alla risoluzione del contratto per grave inadempimento”.

Un'ulteriore sollecitazione è stata mossa nel medesimo documento a firma di Fasano e Cataldi nei confronti del sindaco Stefano Minerva al fine di intimare alla Gial plast “la immediata riassunzione di tutte le unità lavorative per così come illegittimamente licenziate da effettuarsi entro e non oltre giorni sette con riconoscimento di tutti i diritti a loro dovuti dal licenziamento fino al reintegro”.

L’ultima diffida presentata (Doc-2) dai consiglieri di Gallipoli Futura muove dalle pregresse denunce politiche avanzate dal gruppo di opposizione sin dai tempi delle otto proroghe concesse alla Gial plast srl per l’espletamento del servizio sulla base del vecchio capitolato e sulla scorta della nota circostanziata dell’11 luglio scorso con la quale avevano chiesto una verifica urgente e un sopralluogo per appurare le carenze e la situazione di criticità ambientale da loro denunciata. Secondo i consiglieri Fasano e Cataldi, e in base a quanto vergato nella missiva, l’intervento del primo cittadino e degli ispettori della Asl si rendeva ormai necessario per valutare quella che era stata definita “la grave emergenza igienico-sanitaria presente su tutto il territorio urbano, resa ancora più grave da quando si è voluto iniziare, con metodo tribale, la raccolta differenziata”.

Dal successivo accesso agli atti i consiglieri comunali hanno avuto riscontro e conferma di come anche la Asl  avesse già segnalato al sindaco ed al dirigente dell’ufficio tecnico buon parte delle doglianze lamentate da cittadini e da Gallipoli Futura circa il mancato lavaggio e la sanificazione dei carrellati, dei mezzi di raccolta e le disfunzioni inerenti lo stoccaggio improprio nel parcheggio di via Zacà, l’inadeguatezza dell’ecocentro, l’ubicazione dei contenitori per le raccolte oli esausti e abiti e il posizionamento dei carrellati da parte delle utenze non domestiche e condominiali, il lavaggio delle strade e l’uso della spazzatrice, i servizi di derattizzazione, pulizia delle strade, diserbo del verde e falciatura delle erbacce. Queste e altre ancora le lacune lamentate sulle quali anche la Asl ha sollecitato un intervento di Comune e ditta al fine di eliminare le disfunzioni segnalate. In questi mesi non sono mancate anche le contestazioni e le ammende disposte dagli uffici comunali a carico della ditta appaltatrice dopo l’avvio a singhiozzo della raccolta differenziata e sul rispetto del capitolato e dei servizi aggiuntivi.

Resta da verificare quante delle carenze e delle disfunzioni segnalate già dal mese di agosto dalla Asl sono state, in questi ultimi mesi, arginate dalla ditta di igiene urbana che ha anche documentato sui profili social dell’Aro11 le attività di pulizia e lavaggio delle strade e marciapiedi in città e nelle marine. “Tutto quanto fin qui premesso e dichiarato, riguarda il palese inadempimento della Gial Plast in ordine all’espletamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti” concludono Fasano e Cataldi, “e cosa ugualmente grave se non ancor di più è la decisione unilaterale della società di procedere unilateralmente e senza alcun motivo a ben trenta licenziamenti con evidenti violazioni normative poste a tutela dei lavoratori”. Da qui la nuova diffida e la reiterata richiesta dai banchi dell’opposizione al reintegro dei lavoratori licenziati (dopo i chiarimenti forniti dalla prefettura in seguito all’incontro con Cobas e sindacati del 22 ottobre scorso) e soprattutto alla risoluzione del contratto.

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